MARINA MILITARE: ALTRO RECORD ANNUALE DI VISITATORI PER IL CASTELLO ARAGONESE DI TARANTO
MARINA MILITARE: ALTRO RECORD ANNUALE DI VISITATORI PER IL CASTELLO ARAGONESE DI TARANTO
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Il Castello Aragonese di Taranto saluta il 2018 registrando l’incredibile successo di 121.575 visitatori, nuovo record assoluto di presenze annuali dopo quello del 2017 di 117.404 visitatori.
Dal 2005 la Marina Militare ha aperto le porte del Castello alla cittadinanza e ai turisti e, in questi quattordici anni, i visitatori complessivi provenienti dall’Italia e dall’estero arrivano ad un numero sempre più vicino al milione.
Oltre alle visite, continua senza sosta la valorizzazione culturale del sito attraverso le attività di manutenzione, di restauro e di ricerca archeologica in collaborazione con la Soprintendenza ai beni culturali e artistici della Provincia di Brindisi, Lecce e Taranto.
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APPROFONDIMENTI
Con la sua forma quadrangolare occupa l’estremo angolo dell’isola su cui sorge il borgo antico della città, forma modificata negli anni. Inizialmente era solo una “Rocca” fatta da torri alte e strette e solo nel 1486 l’architetto militare, “Francesco di Giorgio Martini”, ebbe l’incarico di ampliare il castello conferendogli la forma che oggi possiamo ammirare.
A memoria della sua realizzazione una lapide murata sulla “Porta Paterna” che adornata dello stemma degli Aragonesi inquartato con l’arma dei d’Angiò riporta:
“Re Ferdinando aragonese, figlio del divino Alfonso e nipote del divino Ferdinando, rifece in forma più ampia e più solida questo castello cadente per vecchiaia, perché potesse sostenere l’impeto dei proiettili che è sopportato col massimo vigore – 1492.”
Nel corso degli anni la struttura venne rafforzata con nuove torri ed il suo impiego cambiò passando da struttura militare per la difesa a dura prigione fino al 1887, anno in cui il castello torna ad essere sede militare e più precisamente della Marina Militare.
Nella sua storia si ricorda la lunga prigionia del Generale Dumas, primo generale di colore della storia e fonte d’ispirazione del celebre romanzo “Il conte di Montecristo” scritto da suo figlio Alexandre Dumas.
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