Marco Presta e l’ironia della vita a “Velletri Libris”
: “L’umorismo serve a sopravvivere”
Umorismo, leggerezza e letteratura alla rassegna “Velletri Libris”, ideata e realizzata da Mondadori Bookstore Velletri-Lariano-Genzano-Frascati-Cisterna e Fondazione De Cultura. Ospite del venerdì sera al Chiostro lo scrittore Marco Presta, noto conduttore radiofonico della trasmissione “Il ruggito del Coniglio”, e autore del romanzo “Il prigioniero dell’interno 7” edito da Einaudi.
Nell’anteprima della serata, dopo la consueta retrospettiva sui vini a cura di Massimo Morassut del CREA Viticoltura/Enologia, nuovo appuntamento con gli “Scritti dal Territorio”: ospite Roberto Candidi, autore di Lariano, che ha presentato “127 gradini a Parigi” (Efesto). Un romanzo autobiografico che parla di musica, donne, vita a Parigi e formazione. Ha dialogato con Candidi Emanuele Cammaroto.
Alle 21 in un punto è salito sul palco di “Velletri Libris” Marco Presta, introdotto da Guido Ciarla: lo scrittore è apparso da subito al pubblico disponibile, gentile, ironico. Sollecitato dalle domande di Aurora De Marzi, è entrato immediatamente nell’argomento del libro: un romanzo pensato traendo spunto dalle tante situazioni, talvolta assurde, vissute nell’epoca del lockdown. Il protagonista della storia è Vittorio, un uomo ricco di contraddizioni e ansie, che pensa di poter finalmente fare una pausa dalla vita viste le restrizioni pandemiche e si trova invece invischiato in situazioni di vario tipo che provengono dal suo condominio. Diviene allora prigioniero del suo interno, costretto ad ascoltare le storie più incredibili da parte dei vicini di casa.
“Credo che la radio e la narrativa”, ha detto Presta in risposta a un quesito sulla differenza di pubblico, “siano territori confinanti. I lettori di un libro e il pubblico della radio ascoltano e immaginano, allo stesso modo. La fantasia ha un ruolo fondamentale e richiede un esercizio muscolare, di intelligenza e non solo. La televisione, purtroppo, non ha le stesse pretese”.
Molto è emerso anche dell’uomo Presta, oltre che dell’artista: “mi ritrovo meglio nelle vesti di scrittore perché posso essere malinconico, ed è un aspetto importante della mia personalità. In radio hai un passo diverso, la mattina la gente ha bisogno di sostegno. La letteratura però mi fa essere più me stesso, cioè uno degli uomini più tristi in assoluto”, ha aggiunto suscitando le risate del pubblico.
Nel dialogo con Aurora De Marzi si è tracciato il profilo di tutti i personaggi del libro, a partire da Vittorio, protagonista assoluto: “parto dal presupposto che l’umorismo è la cosa più importante che abbiamo, per vivere, insieme agli antibiotici. Ho scritto dopo il lockdown perché è stata un’esperienza forte e come tale va prima vissuta integralmente. I racconti umoristici partono sempre da esperienze serissime, in fondo. Vittorio, nel romanzo, è uno che deve dare retta a tutti. Vive delle situazioni tragicamente comiche o comicamente tragiche. Queste situazioni, però lo porteranno a cambiare. Perché gli esseri umani possono cambiare. Poco, ma possono”.
Sempre sul personaggio principale de “Il prigioniero dell’interno 7”, Presta ha svelato: “Vittorio ha dei problemi con un personaggio della comunicazione, una influencer di nome barista demoniaca. Avrà diversi grattacapi da questo incontro”. L’argomento ha aperto una digressione sul problema dell’utilizzo dei social network, e l’autore ha risposto non senza ironia anche su questo tema: “gli haters sono un male inevitabile, una delle cose da cui non si torna indietro. Il problema è che prima serviva la faccia tosta per proporre il proprio talento, ora basta solo la faccia tosta anche senza talento. E per di più, chi non ha talento vuole il successo come chi lo ha. Speriamo in un meteorite…”.
In un’ideale selezione del cast di un ipotetico film tratto dal libro, Marco Presta non senza difficoltà ha indicato i possibili protagonisti: Neri Marcorè nel ruolo di Vittorio, Valentina Lodovini in quello di Gloria, Alessandro Haber in quello dello scrittore. Vacanti altri ruoli, molto importanti, a certificare che l’impianto del romanzo è – almeno per il momento – pensato proprio esclusivamente per la carta stampata. La serata è terminata con alcune domande del pubblico, seguite dal lungo firma-copie.
“Velletri Libris” archivia un’altra serata di spessore, con un genere letterario – quello umoristico – sempre verde. Il prossimo appuntamento è domenica 31 luglio, dalle ore 20.00 con la degustazione enogastronomica gratuita. Spazio alle 20.40 agli “Scritti dal Territorio” con Ciro Gravier e il suo “Augustus” e alle 21.00 la presentazione del saggio di Alan Friedman. L’ingresso alla Casa delle Culture e della Musica è, come sempre, libero.
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