Marco Bonini ha presentato “Se ami qualcuno dillo”
Marco Bonini ha presentato “Se ami qualcuno dillo”: un libro per gli uomini e sulle tendenze storico-culturali della società
Laureato in Filosofia, volto noto del piccolo e del grande schermo, Marco Bonini irrompe sulla scena editoriale italiana con il suo primo romanzo. “Se ami qualcuno dillo”, una storia molto intensa ed emozionante oltre che ben scritta, sta facendo il giro d’Italia e l’autore è arrivato alla Mondadori di Velletri per parlare della sua prima (e non ultima) fatica letteraria davanti ad una Libreria gremita. “La voglia di scrivere” – ha dichiarato Bonini – “nasce addirittura prima di quella di recitare. Ho scritto molto con il mio amico Edoardo Leo, io racconti e lui poesie”. Quest’opera, edita da Longanesi, è una vera e propria dichiarazione agli uomini, sin dal prologo, che è stato integralmente letto dalla splendida e allenata voce dell’attore. “L’essere maschio” – ha spiegato Bonini, introducendo alla storia e ai personaggi – “condiziona l’essere padre, compagno, marito. In questo libro racconto quattro generazioni, e un evento clinico che cambia il corso delle cose. La malattia che colpisce Sergio, infatti, libera un altro uomo: colui che prima era duro, dopo l’infarto, è diverso, non sa più fare nulla di ciò che faceva prima se non amare”. È così che Sergio, austero e ‘macho’, diviene il contrario di quello che ha sempre rappresentato nella sua vita. In altre parole dà spazio alla sua sfera emotiva, sempre repressa e criticata quando vista in altri uomini. “L’emotività maschile” – ha chiarito l’autore, interfacciandosi con il pubblico – “sta in panchina. Voglio dire ai maschi che ci hanno spesso privato di uno spazio dell’anima, del diritto alle emozioni, per paura di un’apparenza debole. Maschi e femmine sono uguali e ci differenzia da millenni l’addestramento nei compiti. Noi maschi abbiamo iniziato da poco ad essere emotivi, dagli anni Sessanta. Per Sergio, nel libro, l’infarto è spartiacque e capisce che è necessario essere uomini ma includere nella virilità meno autoritarismo e meno terrore. Il padre, inteso come figura, nel romanzo condiziona tutta la società”. Uno dei passi più divertenti e significativi riguarda proprio la scoperta, prima della malattia, che Sergio fa in merito a suo figlio: non vuole giocare a calcio, come avrebbe voluto lui, ma si iscrive a danza classica. Un’attività considerata poco virile, e che gli provoca non pochi turbamenti. “La nostra è una tendenza culturale ripetuta per millenni. La stessa narrazione è stata spesso maschilista”, ha concluso Bonini, prima di leggere un altro passo del romanzo. Tanti applausi ed un lungo firma-copie con le foto ricordo scattate dall’Associazione Culturale Click!. Per la Mondadori Bookstore Velletri, guidata da Aurora De Marzi e Guido Ciarla, un altro successo per concludere un mese di febbraio superlativo in attesa del calendario di marzo che, quando mancano all’appello solo le ultime date da ufficializzare, si preannuncia come sempre ricco e interessantissimo.
Rocco Della Corte
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