Marcia Nizza-Atene a Roma
Il Cambiamento è come un bel veliero, ogni giorno cerchiamo di migliorarlo, renderlo più bello e completo, per affrontare qualsiasi tempesta, ed arrivare ovunque, ma se Voi non ci aiutate a farlo galleggiare per fronteggiare il futuro, questo Veliero finirà in disarmo, non importa quanto sia bello e fin dove possa arrivare. È questo uno degli slogan che muove un gruppo di indignados. Si tratta di ragazzi uniti da un obiettivo comune, quello di una democrazia reale e accessibile in ogni luogo e in ogni momento, al di fuori delle dinamiche politico-istituzionali, dunque di potere, i quali cercano di diffondere le loro idee di ‘risveglio’ in modo costante, pacifico ed itinerante attraverso assemblee pubbliche, workshop, giochi di gruppo, che servono ad informare e formare la cittadinanza su quanto sta accadendo all’economia mondiale e su quali sono gli strumenti a nostra disposizione per reagire.
I circa 200 indignados che hanno fatto tappa a Roma nella loro lunga marcia partita da Nizza e che li condurrà a piedi fino ad Atene sorprendono in continuazione con iniziative a dir poco originali, come quella che in questi giorni li ha visti protagonisti di un vero e proprio carnevale per le vie del centro di Roma.
I manifestanti si sono accampati in varie piazze della Capitale suscitando reazioni contrastanti nell’opinione pubblica.
Il Primo cittadino Gianni Alemanno, ha fatto ricorso alle forze dell’ordine per attuare una linea dura contro i manifestanti ‘non autorizzati’. A suo avviso «non basta autodefinirsi Indignados per potere bloccare impunemente strade, fare incursioni nel Colosseo, creare difficoltà e fastidi ai cittadini romani».
Gli indignati fino a dicembre erano accampati con piccole tende a Caracalla, dove attraverso assemblee e riunioni si confrontavano su alcuni concetti fondamentali che muovono la loro marcia, quali la non violenza, la consapevolezza del vivere, il pensiero collettivo, ossia saper pensare e prendere decisioni superando la ‘dittatura della maggioranza’ per giungere a delle decisioni condivise.
Se questo ‘nomadismo illuminato’ era riuscito inizialmente a suscitare esclusivamente timore e sospetto nei cittadini che vivevano come un’invasione questa ‘tendopoli’ improvvisata di giorno in giorno in piazze diverse, una soluzione è arrivata grazie all’idea di un’artista romano, il quale ha progettato e realizzato, in luogo delle tende, quella che egli stesso ha definito una ‘cupola da viaggio’, una tenda off grid presente nelle piazze, che garantisce un luogo aperto e democratico, una vera e propria agorà greca che accoglie chiunque voglia attivare un confronto.
Fra pochi giorni gli indignati lasceranno Roma e riprenderanno il proprio percorso per Atene, passando anche per i Castelli Romani, con la speranza di essere riusciti ad accendere almeno semplice curiosità nelle persone.
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