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Nello specifico il Museo civico di Lanuvio è stato premiato per l’antichità delle collezioni esposte, per essere ormai diventato un punto di riferimento culturale per la popolazione locale e per la sua costante attività di promozione, che svolge attraverso l’organizzazione di eventi culturali e attraverso la ricerca scientifica. «Si tratta sicuramente di un riconoscimento importante – ha affermato l’Assessore alla Cultura Dianora Grassi – sia per la nostra cittadina che per il museo stesso, che nel nostro territorio svolge un ruolo importantissimo. È il fulcro della nostra memoria – ha continuato – visto che dal 2001 è anche tornato nella sede originaria, che era stata distrutta dagli eventi bellici. Importante è anche sottolineare l’attività culturale che svolge, promuovendo eventi che abbracciano diversi campi».
Il Museo civico di Lanuvio è in effetti, dati alla mano, una delle principali realtà culturali e turistiche dell’area meridionale dei Castelli Romani e, con circa 2mila e 700 visitatori l’anno, si fa spesso promotore di importanti progetti di ricerca, tutela e valorizzazione dei beni ambientali dell’intero comprensorio: uno tra tutti quello svolto in collaborazione con la cattedra di Archeologia classica della I Scuola di Specializzazione della “Sapienza”, diretta dal professor Fausto Zevi, e con la Soprintendenza per i Beni archeologici del Lazio, progetto che prevede lo scavo e la valorizzazione del Santuario di Giunone Sospita. «Per il nostro museo – ha affermato il Direttore Luca Attenni – è stato molto importante l’essere riusciti a coinvolgere una delle più importanti cattedre dell’Università “Sapienza” di Roma. Oltre a far riscoprire il Santuario agli addetti ai lavori, questo lavoro di ricerca pone Lanuvio anche all’attenzione di studenti e cittadini, permettendo loro di riscoprire un’area che non conoscevano affatto».
Situata all’interno del Palazzo comunale e realizzata in collaborazione con Regione, Provincia e Soprintendenza per i Beni archeologici, la struttura museale lanuvina è caratterizzata inoltre da un taglio decisamente didattico, permettendo così, anche ai non addetti ai lavori, di avvicinarsi con facilità al mondo antico.