MALA TEMPORA CURRUNT AD ALBANO LAZIALE. L’INSODDISFAZIONE DEI CITTADINI, LA DEMOCRAZIA E LA CRISI PROSSIMA VENTURA
MALA TEMPORA CURRUNT AD ALBANO LAZIALE. L’INSODDISFAZIONE DEI CITTADINI, LA DEMOCRAZIA E LA CRISI PROSSIMA VENTURA
Nei giorni scorsi Albano ha vissuto una piccola-grande crisi: l’abbattimento di alcuni alberi a seguito degli eventi meteorologici dell’8 luglio.
Tale crisi ha fatto venire alla luce, talvolta più ispirata da spinte emotive che da una conoscenza adeguata della problematica, una insoddisfazione generalizzata per come l’amministrazione comunale gestisce a città.
Nello specifico del taglio degli alberi, singoli cittadini e loro organizzazioni hanno sollevato dubbi sull’opportunità di procedere all’abbattimento con manifestazioni pubbliche, inviando documenti al sindaco, ma non hanno ricevuto alcuna risposta, e i due platani posti di fronte alla palazzina Vespignani sono stati tagliati (decisione comunque obbligata, visto che un esame ulteriore ne ha giustificato l’abbattimento). L’intervento ha fatto emergere un grave problema che la città si porta avanti da anni e anni: l’insufficiente cura e manutenzione delle essenze arboree che conduce inevitabilmente alla loro malattia e ad una loro precoce morte.
Una qualsiasi amministrazione viene giudicata in base a due criteri: come conduce l’ordinaria gestione e come si impegna per effettuare gli investimenti per il futuro.
Sul punto della gestione dell’ordinario, l’amministrazione di Albano è gravemente carente: le lamentele sono molteplici e vanno dallo stato della pavimentazione delle strade, al mancato taglio dell’erba, all’abbandono di molte aree pubbliche, alla gestione del cimitero e delle illuminazioni votive, alla creazione di un’area con panchine a Largo Murialdo, alla prolungata chiusura dell’archetto di piazza San Paolo, alla nuova strettoia a Piazza Pia, alla morte di un centinaio di alberi piantumati a Pavona e non irrorati – e l’elenco dei cahiers des doléances potrebbe continuare. E’ un dato di fatto che, dopo due anni a Palazzo Savelli, nessuno dei 22 obiettivi del programma del sindaco non è stato raggiunto.
Il quadro delle azioni che guardano al futuro è altrettanto preoccupante: non vi è una programmazione di lungo periodo, non ci sono piani di sviluppo e le necessarie capacità di programmare e realizzare progetti finanziati dal PNRR, non è disponibile il regolamento comunale sul verde pubblico che deve garantire la stessa esistenza delle essenze arboree (ad Albano vi sono oltre 3.000 alberi), non vengo prodotti documenti che consentano ai cittadini di essere a conoscenza della vita e della struttura della loro città, non si hanno notizie circa la realizzazione del Centro del riuso che costerà al Comune oltre un milione di euro, il consiglio comunale ha dato l’approvazione alla realizzazione dell’ennesimo – inutile – centro commerciale a Fontana di Papa. Anche in questo caso l’elenco sarebbe lungo.
Di fronte a questo quadro l’amministrazione si è chiusa nel mutismo e non dialoga con i cittadini. Vi sono state richieste di dare luogo ad eventi sulla partecipazione dei cittadini previsti dallo Statuto comunale, ma sono cadute nel vuoto.
L’opposizione consiliare avrebbe tutti gli elementi per criticare l’operato della giunta e proporre strade alternative, ma anche l’opposizione è latitante.
Un governo locale sostanzialmente autoreferenziale ed un’opposizione di fatto assente, danno un quadro di una democrazia molto fragile. Ciò desta preoccupazione, specialmente in un momento storico in cui le democrazie liberali sono sotto attacco da parte di regimi come quello russo, sostenuto da una visione imperiale e dalla chiesa ortodossa, che propongono al mondo un modello alternativo dispotico e illiberale – e dunque è dovere dei politici impegnarsi per farle funzionare al meglio, anche a livello locale.
Mala tempora currunt, ed è facile prevedere che gli eventi legati alla crisi energetica, alla pandemia, all’inflazione, alla guerra in Ucraina, alla instabilità sociale che verosimilmente colpiranno nel prossimo futuro l’Italia e gli altri paesi europei, si abbatteranno sulla società albanense orba di una guida sicura, capace di esercita una sicura leadership, in grado mitigare le onde d’urto in arrivo. E c’è da aspettarsi che la crisi sarà ben più profonda di quella prodotta dal taglio degli alberi.
Concordo pienamente il giudizio sull’operato? del comune…Resto senza parole e aggiungo che la situazione stradale, ma anche i piccoli e stretti marciapiedi del comune sono mal messi e l’amministrazione deve intervenire subito!!! Le tasse le paghiamo e anche care, vogliamo i servizi!!!Subito!!!