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Mai dire mai

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Luglio 22
14:55 2024

Era l’anno 1986 quando l’incidente di Chernobyl in Ucraina provocava un’ondata di preoccupazione in tutta Europa. In Italia, il dibattito pubblico sul nucleare si intensificava, e nel 1987 sfociava in  un referendum abrogativo, promosso da movimenti ambientalisti e sostenuto da una larga parte dell’opinione pubblica, che decideva di bloccare la costruzione di nuove centrali nucleari e di fermare gradualmente quelle esistenti. Nel 2011 l’incidente di Fukushima in Giappone riaccendeva il dibattito sulla sicurezza del nucleare. Un nuovo referendum abrogativo veniva indetto e gli italiani votarono nuovamente contro il nucleare, bloccando definitivamente i piani di rilancio. Recentemente, il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima ( PNIEC) dell’Italia, inviato a Bruxelles in data 1 luglio 2024 dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) e successivamente in data 3 luglio, ipotizza  che il nostro Paese possa produrre il 20% del fabbisogno della sua energia elettrica al 2050 tramite energia nucleare, e nello specifico questa produzione dovrebbe avvenire tramite SMR (Small Modular Reactors). Il che comporterebbe l’installazione di un gran numero di SMR, ciascuno dei quali richiederebbe uno specifico processo autorizzativo.  Addirittura, le ultime dichiarazioni del Ministro parlerebbero di un “ 10-11% di produzione elettrica da nucleare” entro il 2030, cioè tra solo sei anni. Ciò è semplicemente impossibile perchè l’Italia ha disperso le necessarie competenze. Velletri 2030 si è occupata dell’argomento diverse volte, l’ultima nella News del 4 Giugno 2024. E se poi il Governo nazionale decidesse di realizzare una centrale di nuova generazione proprio nel territorio di Velletri?

Più frammentata è la storia della realizzazione della rete 5G. Molti degli attuali utenti ricorderanno le assemblee infuocate contro il 5G in tutta Italia, e localmente nella Sala Tersicore del Palazzo Comunale della città di Velletri. Il risultato di tante agitazioni? Tra denunce alla procura, convegni, interrogazioni parlamentari e iniziative simboliche, gli attivisti, compresi alcuni sindaci, chiedevano al governo una moratoria della sperimentazione del 5G. Nel corso degli anni è cresciuta la disinformazione sul rapporto tra 5G e salute, tanto da creare veri e propri miti da sfatare. Gli studi eseguiti sul possibile impatto sulla salute del 5G hanno smentito che le onde elettromagnetiche che permettono la trasmissione del segnale costituiscano un pericolo per l’uomo. Velletri 2030 ha organizzato in data12 Maggio  2020 il Seminario “5G Innovazione Digitale e Smart City”, relatore il Prof. Michele Luglio dell’Università di Roma Tor Vergata, link. Seminario a favore della realizzazione della rete 5G, ripreso anche dalla stampa locale, in particolare Castelli Notizie. Attualmente, la realizzazione della rete 5G in Italia è in pieno sviluppo, con una copertura che si estende rapidamente nelle principali città e nelle aree urbane. Sebbene restino delle sfide, le prospettive per il futuro sono promettenti, con il 5G destinato a giocare un ruolo fondamentale nella trasformazione digitale del Paese e nello sviluppo di nuove applicazioni tecnologiche. Risultato: i contestatori sono diventati utenti!

Nel 2024, secondo la rivista scientifica Nature, lo sviluppo di strumenti avanzati di Intelligenza Artificiale (IA) continuerà ad avere un effetto profondo sulla scienza e sull’innovazione. Ricerca di nuovi farmaci, automazione industriale, ottimizzazione dell’uso delle risorse, veicoli a guida autonoma o riconoscimento di immagini sono infatti solo alcuni esempi dei campi in cui l’Intelligenza Artificiale è già utilizzata. Tuttavia, oltre a elencare i vantaggi, in un contesto di crisi climatica è necessario porsi una domanda: qual è l’impatto ambientale e sociale di questa tecnologia informatica? Argomento trattato da Velletri 2030 in due Seminari, uno il 17 Giugno 2023 https://www.youtube.com/watch?v=aiXFhrLuFBc e uno il 7 Novembre 2023 https://www.youtube.com/watch?v=rwQMBpmug6A
Una considerazione frequente contro l’Intelligenza Artificiale è che addestrare e utilizzare strumenti di intelligenza artificiale si consuma molta energia. Operanti a pieno regime, i grandi server che alimentano gli strumenti di IA oggi in uso richiederebbero una quantità superiore a quella consumata da molti piccoli Paesi, a livello geo-politico, nel corso di un intero anno. La fase di addestramento che sta alla base di ogni strumento di IA ha impatto anche sulle risorse idriche. Quasi tutta l’energia consumata dai server viene infatti convertita in calore, che deve essere rimosso per evitare surriscaldamento dell’infrastruttura. Il calore viene poi raffreddato attraverso l’evaporazione del liquido di scambio, spesso acqua. Un recente studio dell’Università della California ha sollevato preoccupazioni riguardo all’impronta idrica (prelievo e consumo) dei modelli di intelligenza artificiale (IA). Nel 2027, la crescente domanda globale di IA potrebbe portare a un prelievo d’acqua stimato tra 4,2 e 6,6 miliardi di metri cubi, superando il prelievo annuo totale di metà del Regno Unito. E allora che fare, ci fermiamo?

Ecco che ci viene in aiuto il Computer Quantistico.  Il potenziale di questa tecnologia rimane immenso. Mentre i computer digitali che usiamo normalmente sono limitati perché basati su un linguaggio binario, cioè sul fatto che i bit d’informazione possono avere solo due stati, 1 o 0, i computer quantistici abbattono questo limite, poiché basandosi sullo spin degli atomi, questo può occupare infiniti stati e per le leggi della meccanica quantistica, questi stati possono essere occupati anche contemporaneamente. Argomento di frontiera trattato da Velletri 2030 in due Webinar della dott.ssa Catalina Curceanu il 16 gennaio 2021 https://www.youtube.com/watch?v=KuiiBe_cl3M e il 7 Maggio 2022: https://www.youtube.com/watch?v=mcNv7BGTBQY. Programmare un computer quantistico è un processo complesso che richiede una buona comprensione sia dei principi della meccanica quantistica che delle tecniche di programmazione avanzate. Non è un’attività ricreativa!

In conclusione, l’innovazione tecnologica non si può fermare perché è alimentata da una combinazione di fattori economici, scientifici, sociali e culturali che interagiscono dinamicamente. Questo processo di innovazione continua a trasformare il mondo, migliorando la qualità della vita e risolvendo problemi complessi, ma anche ponendo nuove sfide etiche e regolamentari che la società deve affrontare. Vogliamo parlarne?

 Velletri2030

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