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Magazzino 18

Magazzino 18
Gennaio 06
18:02 2014

magazzino 18 simone cristicchiLo spettacolo Magazzino 18, presentato prima di Natale alla Sala Umberto a Roma, è il risultato di un percorso ‘iniziatico’ importante. Il famoso cantante Simone Cristicchi, vincitore a Sanremo 2007, da ragazzo passava, a bordo dell’autobus che lo portava quotidianamente a scuola, davanti al Quartiere Giuliano Dalmata, così ricordato in un ben visibile cartello segnaletico, ed ogni volta si chiedeva chi fosse questo Giuliano, forse un imperatore romano.

Ultimamente, dopo che una legge di Stato ha stabilito che il 10 febbraio va commemorato l’esodo dei fiumani, giuliani e dalmati seguito agli eventi bellici, la storia delle foibe e del susseguente esodo sono rientrati di diritto nelle pagine di storia da ricordare ed anche Cristicchi ha cominciato a sentir raccontare quelle vicende. Prima ha conosciuto l’attrice Laura Antonelli, esule quando ancora era bambina da Pisino in Istria, e attualmente vittima di un maltrattamento subìto dopo l’effimera gloria filmica procuratale dalla indubitabile bellezza: il nostro cantante ha visto quanti danni produce una vita non serena in persone fragili e sensibili. Poi è andato a Trieste ed ha visitato il Magazzino 18, situato nei pressi del porto della città, dove sono stipate masserizie e ricordi degli esuli: masserizie e ricordi che lo hanno molto colpito al punto da fargli produrre questo spettacolo, aiutato da coautore, orchestra e regista molto esperti. Il cantante Cristicchi, grande animale da palcoscenico, ha presentato una sintesi cantata e recitata di quella storia partendo dalla prima guerra mondiale, accompagnato da musiche sue e di autori come Sergio Endrigo e Piero Soffici, entrambi esuli. Il suo percorso è stato molto obiettivo, come poteva essere il percorso seguito da un giovane romano perfettamente ignaro di quella storia prima dell’interesse attuale. Impersonando l’archivista romano Persichetti, Cristicchi ha strappato al pubblico qualche momento di ilarità mentre per il resto grande la sua concentrazione sugli episodi che ricordava, in particolare ha rievocato la strage di Vergarolla e si è domandato come mai un personaggio come il dottor Micheletti, da Controluce già rievocato, non è onorato convenientemente dal popolo italiano. Con l’approssimarsi del mese di febbraio in cui ormai da una decina d’anni anche noi ricordiamo il tragico destino di molti, colpevoli solo di essere e dichiararsi italiani, ci complimentiamo con lui che ha contribuito a diffondere la verità sulla storia d’Italia. Cristicchi ha portato questo spettacolo in giro per l’Italia. Dal Piemonte alla Puglia, passando per l’Emilia-Romagna, tutti hanno applaudito e positive le recensioni, ‘costringendo’ talora ad aumentare il numero delle repliche. Da Trieste è andato in Istria, dove lo spettacolo ha toccato città come Pola, Buie e Umago: il pubblico, formato per la gran parte da italiani discendenti locali dei cosiddetti rimasti, ha conosciuto episodi della propria storia di cui non aveva mai sentito parlare. Perché la storia che si scrive nei libri di testo è sempre limitata e spesso parziale e se anche in Italia non se ne parlava fosse parlato, s’immagini là, dove fino agli anni novanta vigeva un regime dittatoriale. Ora anche la Croazia è entrata in Europa e la diffusione delle idee non è certamente limitata, per cui si spera in un futuro migliore, per tutti.

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