Ma quando è nata la Confraternita di Sant’Antonino?
Nelle immagini: I vescovi tuscolani Camillo Paolucci e Enrico Stuart
Monteporzio festeggia quest’anno il 250° anniversario della fondazione della Confraternita di S. Antonino.
E in effetti, nel 1771, il 14 settembre, fu il cardinale Enrico Benedetto Stuart, duca di York, vescovo di Frascati che, durante la sua visita pastorale realizzata dal 1771 al 1773, volle approvarne lo statuto, riconoscendo quindi ufficialmente la Confraternita.
Ma, in realtà, se si va a consultare la documentazione storica, la fondazione di questo sodalizio risale ad alcuni anni addietro, come già ebbi modo di ricordare nel mio volume sulle Confraternite della diocesi edito nel 2018. Infatti nella precedente visita del Cardinale (1765), si rilevava l’esistenza di una ‘Aggregazione di S. Antonino che era amministrata da un Priore, un Camerlengo e un Segretario (cf. Visita Pastorale alla parrocchia di Monte Porzio, Confraternita di S. Antonino Martire, pp. 415-451). L’anno dopo (1766) lo Stuart confermava l’esistenza di questo sodalizio elencando anche “i ministri delli detti luoghi pii e cioè quelli delle confraternite del Ss.mo Sacramento, di S. Antonino e di S. Antonio abate e del Ss.mo Rosario”.
Ancora prima, il cardinale Paolucci, predecessore dello Stuart, nel 1759, riferiva che l’Adunanza di S. Antonino Martire si raduna per fare un Signore, un camerlengo e un segretario e la raccolta di soldi dovevano servire per comprare le candele per la statua e pagare 4 scudi per la festa e l’officiatura dell’altar maggiore. Non si è trovata conferma invece alla notizia riportata dal cardinale Antonio Cagiano de Azevedo (1854) che asseriva come l’anno di fondazione di tale Confraternita poteva essere nel 1742 o 1743!
Probabilmente alla data del 1765 poteva non esserci un vero e proprio regolamento, cosa che invece si attuò con lo York che approvò lo statuto che si componeva di 71 ‘capitoli’(articoli).
Fu solo due secoli dopo, nel giugno del 1962 che il vescovo ausiliare mons. Biagio Budelacci che stava ormai per lasciare la diocesi, mentre era in arrivo il primo vescovo residenziale, mons. Luigi Liverzani, che fu approvato il nuovo statuto che si componeva di ben 86 articoli. (cf. V. Marcon, L’Associazionismo cattolico tuscolano, II parte, Le Confraternite nella diocesi, ed. Caramanica, Scauri 2018).
Buongiorno, a nome della confraternita vi ringrazio per l’articolo. Per chi fosse interessato il prossimo 4 settembre alle ore 17,30 in Piazza Borghese a Monte Porzio sarà presentato un libro dal titolo “Una storia lunga 250 anni” che tiene conto anche degli studi del Dr. Marcon. Cordiali saluti.