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« L’uomo e la regina » di Aldo Coloprisco letto dalla scrittrice italo-francese  Anne Christine Faitrop-Porta

Chers Amis,

            Ho finito di leggere “L’uomo e la regina”  e quasi con rimpianto, perché ho accompagnato il protagonista in quella incantata passeggiata nei luoghi romani più cari, come il Pantheon, condividendo memorie,  sentimenti e immagini… L’unità di tempo, di luogo e di azione, tanto cara ai nostri Corneille et Racine, è perfettamente rispettata. L’intera esistenza dell’uomo senza nome ma dalla personalità tanto delineata e nitida, è illustrata in quelle ultime ore, con gli affetti, gli impeti, le ritrosie. Originale e potente il contrasto tra il paese natio, con i suoi costumi e le sue bellezze, ma anche con le macchie e i pericoli, da una parte, e dall’altra, la grande città storica brulicante che riserva infinite sorprese. Ho notato l’accenno a p. 47, alla commedia pirandelliana di cui Lei mi aveva parlato. E mi è piaciuto molto il passo sui Bronzi (che vado a rivedere, ogni volta che vengo a Reggio) che dovrebbero mirare al mare, non essere segregati in uno stanzone cieco, a p. 67, ed è molto bella l’evocazione degli eroi sulla riva, a p. 69. L’episodio inserito dal racconto della fedele fidanzata sul personaggio di Antonio, a pp. 79-81, è icastico e annuncia il successivo romanzo, con le gravi problematiche della segreta società. E pirandelliano è il riconoscimento dello studente che crede di ritrovare il professore di teatro uso a provare le scene per le strade.

        È veramente un bel libro con un ritmo musicale che porta letteralmente il lettore dall’inizio alla fine, con mano salda e sicura… quanto sono fragili i passi del protagonista. Mi pare che questo consuntivo di una vita, lucido ma di profonda sensibilità, sia paragonabile a certi romanzi di François Mauriac, anche lui nato nella provincia francese e rimastole attaccato, nonostante la vita a Parigi. La Calabria come la regione di Bordeaux è fonte degli affetti e della ragione, e tale rimane anche per colui che ormai conosce le capitali e pratica il mondo.

        Con le mie più vive congratulazioni per questa bella opera.

1. C. Faitrop-Porta