L’UNESCO celebra nel 2017 Ludovico Zamenhof
L’UNESCO celebra nel 2017 Ludovico Zamenhof e la sua L’UNESCO celebra nel 2017 Ludovico Zamenhof e la sua creazione, la lingua internazionale esperanto, la cui diffusione nel mondo è sempre crescente.
L’ Unesco partecipa dal 1956 alla commemorazione di eventi storici e di personalità che hanno contribuito al reciproco arricchimento tra culture allo scopo di promuovere la comprensione internazionale e la pace. Quest’anno ha deciso di includere Ludovico Zamenhof tra le personalità da celebrare (https://en.unesco.org/celebrations/anniversaries/2017/all?page=1).
Poche cose sono così intimamente collegate alla vita dell’uomo come la lingua. Per questo una posizione particolare tra gli inventori appartiene a Ludovico Zamenhof, che nel 1887, ventisettenne, pubblicò la base della sua lingua internazionale, l’esperanto. Zamenhof e’ il solo autore il cui progetto è diventato una lingua vivente con una ricca cultura.
1. Un successo internazionale senza precedenti
Molto giustamente la agenzia giornalistica AFP poco tempo fa chiamò l’esperanto “un successo internazionale senza precedenti”. Quel successo l’esperanto lo deve prima di tutto all’idea di uguaglianza fra gli uomini di cui è portatore e poi alla sua straordinaria facilità di apprendimento. L’esperanto si impara in un terzo (a volte addiritturta in un quinto) del tempo necessario per le altre lingue. Questo è provato da diversi esperimenti fatti nelle scuole. La lingua internazionale esperanto nel frattempo si è diffusa in tutto il mondo. Si stima che alcun i milioni lo parlino ed in molte famiglie è anche lingua normalmente usata in famiglia. Tra gli uomini piu; conosciuti che la parlano, c’è l’autore di romanzi fantastici R.R. Tolkien, il linguista italiano Bruno Migliorini, che fu presidente della Accademia della Crusca, ecc.
2. Prima versione dell’esperanto ancora come scolaro
Zamenhof nacque a Bjalystok, città allora plurilingue, oggi nella Polonia nordorientale, e visse da vicino i conflitti tra ebrei e russi, polacchi e tedeschi. Già come scolaro decise di creare una lingua comune e di facile apprendimento affiché i conflitti si potesserorisolvere con il colloquio e senza violenze. Ne poté inaugurare la prima versione già nel 1878, in occasione del suo diciannovesimo compleanno, insieme ad alcuni compagni di scuola – anche con un canto comune nella nuova lingua.
3. Il Dr. Esperanto – un uomo che spera
Zamenhof studiò medicina e divenne oculista. Elaborò la sua lingua internazionale e riuscì a pubblicarla nel 1887 grazie alla dote di suo suocero; sua moglie Klara appoggiò di tutto cuore quella decisione. Come pseudonimo scelse “Dr. Esperanto”. “Esperanto” significa “una persona che spera”; lui sperava nella diffusione della sua lingua e anche nel fatto che la lingua avrebbe contribuito alla intercomprensione e anche alla riduzione dei conflitti tra membri di nazionalità diverse.
4. Una grammatica semplice con sole 16 regole di base
Il primo libro (in esperanto “Unua Libro”) comprendeva un’introduzione, una breve grammatica con sedici regole di base e un vocabolario; dapprima il libro fu edito in cinque lingue: russo, polacco, francese, tedesco e inglese.
5. Primo congresso mondiale nel 1905
L’idea di una lingua internazionale che si possa imparare molto più facilmente delle lingue già esistenti si diffuse rapidamente. Già due anni dopo la pubblicazione del primo libro esistevano gruppi esperantisti, c’erano riviste e furono pubblicati ulteriori libri nella nuova lingua. Nel 1905 a Boulogne-sur-Mer, sulla riva francese della Manica, ebbe luogo il primo congresso mondiale di esperanto, con quasi 700 partecipanti provenienti da molti paesi. Zamenhof fu festeggiato come “Maestro”. Mentre era in Francia fu insignito della onorificenza della Legion d’Onore francese.
6. Diffusione in tutti i continenti
Il numero di libri in esperanto crebbe rapidamente; Zamenhof stesso contribuì con alcune traduzioni: Amleto, I masnadieri (Schiller), L’ispettore generale (Gogol), George Dandin (Molière), parti del Vecchio Testamento e le favole di Andersen. Nacque un Comitato Linguistico, che trattasse i problemi della lingua e fu fondata una associazione esperantista internazionale, la Universala Esperanto-Asocio (UEA, Associazione Mondiale di Esperanto). Nel 1912, 25 anni dopo la pubblicazione del primo libro in esperanto, Zamenhof si ritirò dal ruolo di guida non ufficiale della comunità linguistica esperantista: la comunità si era resa autonoma. Zamenhof moriva poi nel 1917, cento anni fa. Prima dell’inizio della prima guerra mondiale l’esperanto era arrivato anche in tutti i continenti. In quel periodo l’idea di una lingua internazionale era collegata alle idee di pacifismo e di progresso sociale.
7. Comunità linguistica internazionale
La sua opera, la lingua internazionale esperanto, ha nel frattempo acquisito parlanti in oltre 130 paesi in tutto il mondo; in una settantina di questi la Universala Esperanto-Asocio, Associazione Mondiale di Esperanto, ha sezioni nazionali; alcune centinaia di migliaia di persone parlano regolarmente l’esperanto e, secondo le stime, alcuni milioni l’hanno imparata. C’è un migliaio di persone che parlano l’esperanto dalla nascita. In Italia la Federazione Esperantista Italiana rappresenta gli esperantisti italiani, www.esperanto.it.
8. Libri, cultura musicale, notizie quotidiane dalla Cina…
Dal libretto del 1887 è nata una letteratura di oltre 100 mila libri; più di 300 autori hanno scritto originariamente in esperanto. Negli ultimi decenni si è inoltre sviluppata una cultura musicale; musica rock, musica popolare, hip-hop in esperanto si possono trovare su youtube. Il governo cinese pubblica ogni giorno notizie in esperanto. Ed anche il Vaticano trasmette in esperanto i suoi notiziari radiofonici. Reti di insegnamento linguistico offrono corsi di esperanto; presso Duolingo.com si sono registrati per un corso di esperanto più di 800.000 allievi nel corso di due anni. L’esperanto si diffonde constantemente in tutto il mondo.
9. Gli ideali di Zamenhof e del movimento per l’esperanto.
Il pubblico conosce ancora poco la crescente diffusione dell’esperanto. Alcuni addirittura credono che l’esperanto non sia più parlato. Ci sono molte cause per questa credenza. Intanto a partire dalla metà degli anni ’30 del secolo scorso l’esperanto du perseguitato in Germania ed in tutti i paesi fascisti dell’Europa. Le idee di uguaglianza tra i popoli proprie di Zamenhof e del movimento esperantista sono in netta antitesi con le idee dei regimi fascisti. Per motivi diversi (paura dei contatti con l’estero) l’esperanto fu anche perseguitato nell’Unione Sovietica al tempo di Stalin. Dopo la seconda guerra mondiale l’instaŭrarsi di un sistema imperiale in tutto il mondo con imperi contrapposti non è stato tale da favorire idee come l’esperanto, che è stato sistematicamente passato sotto silenzio dai grandi mezzi di comunicazione di massa in passato ed ancora oggi. Ma noi crediamo che le idee giuste finiscano per rinascere in ogni situazione, e così sta avvenendo per l’esperanto.
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Esperanto Italia – FEI
Via Villoresi, 38, 20143 Milano
www.esperanto.it, approfondimenti.esperanto.it
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