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Luigi Pirandello – 6 – Il fu Mattia Pascal

Luigi Pirandello – 6 – Il fu Mattia Pascal
Maggio 01
02:00 2007

Ritratto di PirandelloNel romanzo Il fu Mattia Pascal, Pirandello fa in modo che il protagonista si disfi della “maschera” che la vita lo costringe ad indossare, pur rimanendo sconfitto dal vivere quotidiano. Mattia vorrebbe vivere, ritornare libero, ma la condizione umana lo riporta inesorabilmente alla realtà. Si finge morto per ritrovarsi libero, ma quando vorrebbe godersi la sua libertà di amare Adriana, la giovane che aveva avuto fiducia in lui, si rende conto che è impossibile vivere fuori dai problemi e dalle regole della vita; si accorge che forse non è possibile nemmeno vivere fuori dalla maschera acquisita con la nascita: è la scoperta della tragica realtà della condizione umana.
Il romanzo, indubbiamente, accentra la sua bellezza sul racconto dei casi straordinari del bibliotecario di Miragno e intorno a questo, ruota tutta la storia, che si può dividere in almeno quattro momenti fondamentali:
1. la condotta di vita quando ancora non aveva avuto la possibilità di guardarsi allo specchio;
2. il rendersi conto della sua penosa e noiosa esistenza;
3. il momento in cui apprende la sua morte e decide di cambiare identità;
4. l’itinerario prima citante e poi deludente dell’impossibile libertà.
Questi momenti sembrano non legarsi fra loro, poiché esiste una notevole differenza tra il primo e quelli che seguono. Ma se analizziamo bene la storia deve essere così, perché il Mattia Pascal del primo momento, è diverso da quello che si è reso conto della sua penosa esistenza, mentre il nuovo Mattia è diverso, a sua volta, da quel Adriano Meis nel quale il personaggio si identifica.
Il fatto stesso che il romanzo sia scritto in prima persona da’ al racconto la sembianza di una storia vera ed in parte autobiografica. L’infanzia e l’adolescenza di Mattia sono legate a situazioni che ricordano esperienze dell’autore, come ad esempio: la descrizione della madre che richiama per molti aspetti la madre di Pirandello, non soltanto per i connotati fisici, ma anche per quel suo modo di abbandonarsi alla guida del marito.
Quello che, in tutti modi, da’ un tono diverso al racconto è l’umorismo che è l’unico mezzo con il quale Pirandello riesce a togliere il suo protagonista dalla totale rinuncia alla vita.
(continua).

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