Lucha y Siesta
In Italia continuano soprusi e violenze contro donne con l’assenza di un metodo davvero efficace per prevenirle (fino ad adesso) e le condizioni favorevoli per ospitare donne vittime di violenza purtroppo non sono così favorevoli come dovrebbero invece essere. A Roma esiste solo una casa internazionale delle donne, a pagamento, ma siamo andate a scoprire anche altre realtà che ci hanno illuminato e ci hanno fatto pensare che una società più civile può esistere, se si parte dalla vera solidarietà tra le persone.
L’8 marzo del 2008 un gruppo di donne auto-organizzate occupò uno stabile abbandonato da anni nella zona del Quadraro a Roma. Da questa occupazione è nata La Casa delle Donne Lucha Y Siesta dove oggi vivono donne e bambini. Molte di loro erano rimaste con i propri figli senza un tetto dopo aver lasciato mariti e compagni violenti, altre non guadagnavano abbastanza per permettersi un affitto, o non riuscivano ad arrivare a fine mese con una pensione minima. Insieme hanno creato uno spazio abitativo e sociale di donne per le donne con uno sportello per la tutela legale, per l’orientamento e la formazione. All’interno del cortile in comune si stanno creando dei laboratori aperti al pubblico, tra i quali quello di sartoria, gestito da Margherita – la sarta – ed Elena, con lo scopo di avviare alla formazione professionale le ospiti della casa e creare spazi lavorativi. Lys recycle made in Cinecittà è un laboratorio di sartoria e riciclo creativo all’interno della Casa delle Donne Lucha y Siesta dove si creano vestiti e gioielli di propria produzione, fatti con materiale di recupero. Inoltre vengono proposti al pubblico corsi di cucito e riciclo creativo e ri-trasformazione creativa del proprio guardaroba, anche a domicilio, concordando insieme ai clienti la strategia di recupero dei vestiti inutilizzati che poi vengono rielaborati e confezionati in tempo reale, riconsegnando il guardaroba completamente rinnovato in un giorno. Questa è davvero una realtà che ci ridà speranza e coraggio. E un grazie sentito va a Margherita ed a tutte le donne che stanno portando avanti questa realtà.
Ma cosa è ‘violenza’ per una donna? Anche il non poter lavorare e costruirsi una propria vita, condizionata dai ritmi sconsiderati del sistema; è ‘violenza’ le minacce che subisce da parte di uomini che non sanno amarle ma le coercizzano. Per questo i laboratori ricreativi hanno anch’essi un’importanza fondamentale nel processo di recupero e di reinserimento nella società delle donne vittime della società.
Purtroppo non è raro il sentir parlare anche di atti di violenza inconsulti sulle donne (il caso di Fabiana o altri casi fanno riflettere) e una puntata televisiva del giornalista Iacona ha messo in evidenza questo tipo di violenza oltre ogni limite, inaccettabile, abominevole e da aborrire magari arrivando a renderla un giorno davvero un tabù per la società. Tuttavia a volte la televisione non basta a far capire l’importanza che hanno luoghi come lo spazio di una casa delle donne, e la gente assuefatta alla violenza di cui sente parlare in televisione non si rende conto dell’importanza che hanno questi posti e della loro estrema utilità e necessità. Per questo il parlarne qui speriamo possa offrire un contributo importante a tutte le donne e gli uomini per prendono coscienza dell’estrema utilità di questi luoghi dando risalto ad un posto che esiste e che speriamo possa essere usato bene ancor più di quanto se ne è fatto finora; perché se una donna in una società viene trattata bene e riesce a star bene anche l’uomo potrà usufruire dell’esito positivo di questo buon risultato. Per ulteriori informazioni rivolgersi all’autrice dell’articolo: peaceispossible8@gmail.com)
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