Luca Sommi e il viaggio di Dante: “Si legge ogni volta come fosse la prima”
Buona la prima per “Aria di libri”, la serie di eventi dedicati a Dante Alighieri organizzata dal Consorzio dei Castelli della Sapienza e dalla Fondazione De Cultura e Mondadori Bookstore Velletri-Lariano-Genzano-Frascati in collaborazione con i Comuni di Cave e Paliano, con la Comunità Montana Castelli Romani e Prenestini e Sistema Bibliotecario Prenestino.
Nella Sala Teatro Esperia di Paliano, nel cuore del centro ciociaro, è arrivato il critico letterario, scrittore, autore televisivo e saggista Luca Sommi per presentare “Il cammin di nostra vita”, libro impegnativo e ricco di spunti edito da Baldini+Castoldi. Di fronte ad una sala gremita, lo scrittore – intervistato da Rocco Della Corte – ha raccontato questo lungo progetto editoriale nato da una sera di lockdown in cui la situazione mondiale gli ha ricordato le famose terzine della “Commedia” di Dante che introducono all’inferno, tra la perduta gente e nella città dolente. Da lì Sommi ha iniziato un percorso di “semplificazione” del viaggio compiuto da Dante: l’opera più grande mai scritta nella letteratura italiana, infatti, appare spesso oscura, enigmatica ed è quasi impossibile pensare di svelarne ogni aspetto. Tuttavia si può – ed è quello che ne “Il cammin di nostra vita” – dare una lettura chiave per accompagnare chiunque ad approcciarsi a questo percorso.
Luca Sommi, che ha letteralmente incantato la platea composta anche da molti giovani, dato significativo e gradito, ha affrontato il tema del rapporto con Virgilio e di quello con Beatrice, passando per le invettive dantesche che sottolineano la valenza politica di un testo capace di estremizzare la forza dell’immaginazione senza mai apparire irreale. Dante, come ha sottolineato il relatore, ci descrive un volo come se lo avesse davvero vissuto, ci descrive un uomo che affoga quando Ulisse sfida il destino e supera le colonne di Ercole come se davvero avesse assistito. Una potenza evocativa ineguagliata, che tanti dantisti hanno a loro modo messo in evidenza. Proprio molti di questi studiosi, menzionati anche nei ringraziamenti a fine libro, hanno rappresentato per Sommi una fonte d’ispirazione poiché lo hanno aiutato ad amare ancor di più la “Commedia”, che come ha specificato “si legge ogni volta come fosse la prima, perché Dante non si può rileggere allo stesso modo due volte”.
Il fine ultimo della “Commedia”, della vita, del viaggio, e cioè l’amore, sublima un cammino straordinario che settecento anni dopo continua a stupire e che continuerà a farlo anche fra settecento anni.
Prossimo appuntamento dantesco a Cave, venerdì 17 settembre sempre alle ore 18.00, con il professor Giulio Ferroni – docente, accademico, studioso e scrittore – che presenterà “L’Italia di Dante” (La Nave di Teseo).
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