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Lotta a Lotto per i danni causati alla popolazione

Aprile 21
08:31 2010

Ante scriptum

Stavo proprio meditando di scrivere qualcosa sul “vizio del gioco” che colpisce grandi e piccini ed ecco che l’amico Vittorio Marinelli mi ha preceduto con la sua denunzia all’ente delle lotterie nazionali.

L’Italia é diventata in questi ultimi anni una “bisca nazionale”, altro che casinò a numero chiuso.. Nel Bel Paese ci si gioca lo stipendio e si ruba in tutte le tabaccherie, bar e supermercati, dove si vendono insomma i famigerati biglietti del gratta e vinci e simili fetenzie. Io stesso ho assistito alla foga con cui vecchi, giovani e più giovani stazionano davanti alle esposizioni di cartoncini messi lì in bella mostra per invitare i gonzi…

 

“Gratta e vinci” -dicono i cartelli pubblicitari- oppure il gratta gratta lo fa lo stato approfittando della credulità popolare e dell’amore per il “risiko” degli imbecilli. E se non sono imbecilli subito lo diventano dopo un po’ che si sono avvezzati al raschiamento coatto. Eccoli lì, persino a Calcata, li vedo ogni mattina intenti a grattare i loro bei cartoncini… uno tira l’altro… e così gli anziani si consumano le pensioni, le massaie fanno la cresta sulla spesa per il gusto del gioco, i lavoratori si mangiano gli straordinari, i disoccupati dilapidano i soldi presi in prestito, i ragazzi -anche se minorenni- trovano il modo per accaparrarsi qualche biglietto di straforo… Ed é proprio sui distributori automatici di “gratta e vinci” che é partita la denunzia di European Consumers…

 

Paolo D’Arpini

 

……

 

Leggete l’intervista a Vittorio Marinelli sul caso in questione:

 

L’associazione European Consumers, a seguito di una segnalazione dell’Osservatorio Antiplagio all’Antitrust ed all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, ha avviato una “class action” contro l’AAMS e contro il Consorzio Lotterie Nazionali in merito alla vendita dei tagliandi del “gratta e vinci” commercializzati attraverso i distributori automatici. Il problema è che questo tipo di distribuzione non tutela in nessun modo i minori che, oltre ad essere plagiati al gioco d’azzardo, sono anche impossibilitati a riscuotere eventuali vincite. Abbiamo intervistato l’avv. Vittorio Amedeo Marinelli, rappresentante dell’Associazione.

 

D. Prima di iniziare, avvocato, ci vuole brevemente presentare la sua associazione?

R. European Consumers è una federazione di associazioni di consumatori che nasce dall’idea di dare la possibilità alle stesse associazioni di acquisire visibilità e di accedere ad un network di soggetti che, insieme, acquistano un peso maggiore. Per accelerare tale processo il nostro portale – europeanconsumers.it – mette a disposizione un servizio che permette agli “addetti ai lavori” di inserire i loro contenuti e modificare l’impaginazione e l’aspetto grafico.

 

D. Ci può spiegare, con parole semplici, cosa si intende per “class action”?

R. La “class action” è un’azione risarcitoria collettiva che permette ad un numero imprecisato di cittadini di unirsi per citare in giudizio chi li ha danneggiati, raggirati ecc.

 

D. Quali sono le ragioni che hanno spinto la vostra associazione ad intraprendere questa iniziativa?

R. Innanzitutto in Italia è vietata la partecipazione dei minori al gioco d’azzardo, ma AAMS, Consorzio Lotterie Nazionali e Ministero dell’Economia fanno finta di niente. Poi se i premi maggiori sono stati vinti, la mancata informazione – sia nel tagliando acquistato che nelle ricevitorie, nella pubblicità ecc. – delle vincite assegnate inganna l’acquirente; il quale tra l’altro non è messo nelle condizioni di effettuare un acquisto consapevole. Per fare un esempio, è notizia di un paio di giorni fa la sanzione di 40.000 euro comminata dall’Antitrust alla Sisal perché nella pubblicità del “win for live” si diceva che, indovinando i numeri estratti si potevano vincere “4.000 euro al mese per 20 anni”, senza specificare che in caso di più vincitori la somma sarebbe stata suddivisa.

 

D. Quante adesioni avete raccolto fino ad ora?

R. Prima di partire aspettiamo proprio il parere dell’Antitrust e dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. Speriamo di averlo entro giugno. In ogni caso chiunque abbia acquistato un tagliando può partecipare a questa “class action”, l’adesione è gratuita.

 

D. E’ vero che, in altri Paesi, al fine di tutelare il consumatore\giocatore, un “gratta e vinci” viene ritirato dalla distribuzione quando i premi maggiori offerti dal gioco sono stati assegnati?

R. Sì, nei Paesi che hanno rispetto del cittadino acquirente – quindi non l’Italia – viene data massima pubblicità al regolamento, al numero di premi offerti e di quelli già pagati. Un “gratta e vinci” viene ritirato dalla vendita quando i premi maggiori sono stati già assegnati. In Italia tutto ciò non accade.

 

D. Quali sono, in definitiva, le vostre richieste?

R. European Consumers chiederà al Tribunale di Roma di quantificare un danno forfettario a discapito dei minori che possono avere accesso ai “gratta e vinci” attraverso gli appositi distributori automatici – tranne quelli per i quali è previsto il riconoscimento attraverso un documento – senza godere di alcuna tutela contrattuale e senza poter incassare le vincite, e un danno pari agli importi spesi dai consumatori, dopo l’assegnazione dei premi dei “gratta e vinci” di maggior valore.

 

D. Per concludere, ci piacerebbe conoscere la vostra posizione in merito alla diffusione così capillare del gioco legalizzato? Credete che, così come è strutturato il sistema, sia un pericolo per la comunità e soprattutto per i minori?

R. Si tratta di un pericolo e di una piaga sociale. I risarcimenti della nostra “class action”, infatti, verranno utilizzati per due finalità ben precise: la cura dal gioco compulsivo, per quanti vorranno disintossicarsi, e in campagne informative contro la pubblicità di scommesse e giochi d’azzardo, che in un Paese civile dovrebbe essere vietata, così come accade per il fumo. In Italia il 7% dei giocatori sono minorenni e il 40%, ovvero 12 milioni, sono consumatori abituali; di questi ultimi la metà è affetta da gioco patologico. E’ una situazione che non si può più tollerare.

 

Davide Tedesco

 

 

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