L’Ospedale Tuscolano ‘San Sebastiano’ di Frascati
Haynal. San Sebastiano. Mosaico nell’Ospedale di Frascati.
Fu nei primi del 1500 che i confratelli della Madonna del Gonfalone dettero inizio ad una attività di accoglienza di pellegrini e, in seguito di Infermi, in una piccola sede contigua alla chiesa di San Sebastiano, allora ancora esistente fuori le mura della città di Frascati.
Si trattò di uno xenodochium nel quale venivano ospitati per qualche giorno poveri pellegrini che magari si recavano in visita alle chiese e soprattutto alle basiliche di Roma. Nella chiesa di san Sebastiano venivano seppelliti anche i defunti, come del resto in tutte le chiese dell’epoca. I confratelli del Gonfalone avevano l’obbligo di assistere o far assistere questi pellegrini (non c’era la possibilità di ospitarne più di tre o quattro e non più di tre giorni). In seguito questo ‘hospitale’ o xenodochium fu adibito per la cura di malati o feriti, che tuttavia non dovevano permanervi più di tre giorni; i più gravi venivano trasferiti, sempre a cura della Confraternita, nell’Ospedale di Santo Spirito in Roma. Questa Confraternita aveva avuto la sua prima sede adiacente alla chiesa di Santa Maria in Vivario, dove del resto era stata costituita; in seguito, dopo la prima decade del 1700, si trasferì in un piccolo edificio attiguo all’Ospedale, vicino al quale vi era anche l’ossario.
Questo Ospedale, man mano ampliatosi, fu il primo e anche tra quelli più attrezzati nello Stato pontificio, fuori di Roma. Nel ‘600 sorgeranno quindi ospedali sia a Monte Compatri che a Rocca di Papa, ma all’Ospedale di Frascati confluiranno più frequentemente gli infermi o gli ‘incidentati’. Questo nosocomio man mano fu ampliato ma sempre nell’ambito delle vecchie mura esistenti, finché nel 1840 il cardinale Ludovico Micara -divenuto vescovo tuscolano – a sue spese volle ristrutturare di bel nuovo tutto il complesso affidandone la cura infermieristica e la gestione ai Fatebenefratelli, (cioè all’Ordine ospedaliero di san Giovanni di Dio) e alle suore ‘bianche’. La vecchia sede dell’Ospedale alla fine degli anni ’50 del ‘900 fu demolita e così anche la sede della Confraternita il cui terreno fu acquisito dal Comune di Frascati per farne un edificio scolastico (dapprima previsto come ‘avviamento’ e poi invece istituito quale scuola media). Si era andato intanto costruendo il nuovo (attuale) Ospedale nell’area della vecchia villa Fumasoni Biondi. Il nuovo Ospedale fu inaugurato il 14 luglio del 1957. L’anno prima i Fatebenefratelli e le suore erano stati ‘invitati’ a lasciare l’Ospedale. La gestione amministrativa dell’Ospedale, era stata fin dall’inizio esercitata dalla Confraternita, e nella ‘commissione direttiva’ vi facevano parte anche il parroco di S. Maria in Vivario e il vescovo pro tempore della diocesi, il quale ne era il presidente. Successivamente i componenti mutarono più volte di numero e rappresentanza, ma sempre vi erano presenti i portatori degli interessi originari dell’Ospedale, cioè la Diocesi e la Confraternita, anche quando il nuovo ospedale si adeguò alle norme della riforma ospedaliera (legge 132, 1968) e quando, nel 1969 divenne ospedale ‘provinciale’. Non seguiremo le vicende successive, perché di tutta la storia della Confraternita e dell’Ospedale si può abbondantemente leggere nel mio volume edito poco più di un anno fa (L’Associazionismo Cattolico Tuscolano, vol I.: Le Confraternite di Frascati dal 1500 al secolo XXI). Ma quanto è fondata la data di ‘nascita’ dell’Ospedale ‘San Sebastiano’? Ufficialmente è fissata nel 1518, anche se non sono rimasti documenti certi dell’anno. In quanto al mese e giorno, si indicano il 20 o il 2 settembre. Ma la notizia più importante è che già da prima del 1518 questo xenodochium esisteva ed era attivo. Vi si trovano notizie infatti in due documenti (l’uno ritrovato da mons. Razza diversi anni fa e l’altro dal sottoscritto diversi anni dopo) nei quali nell’uno si accenna di un morto in hospitali Castri Fraschati e nell’ un altro un defunto (tal Lombardozzo) da seppellirsi della chiesa sancti sebastiani perché morto nell’ospedale. Il che significa che almeno da qualche mese prima (1513) esisteva l’hospitali!
Dimenticati per anni o decenni certi avvenimenti e anche la loro evoluzione (o involuzione), all’improvviso da qualche giorno appaiono comitati e iniziative per ricordare i 500 anni dell’Ospedale di Frascati e, con esse sono ovviamente sorte anche le polemiche, le gelosie e i contrasti tanto per avvalorare ancora una volta la felice unità (!) di intenti dei vari promotori. Senza entrare nel merito di queste polemicucce, (tra l’altro certamente e giustamente ignorate dalla gente che gradirebbe notizie certo anche storiche ma anche più attuali e contemporanee sull’efficienza, il servizio, lo stesso volontariato del nosocomio, e non solo le ‘commemorazioni’), devo dire che anch’io ero stato invitato a far parte di un comitato promotore, poi, avendo letto tre giorni fa un articolo su un giornale locale in cui balzano evidenti alcune strumentalizzazioni politiche, ho ritenuto doveroso scrivere allo stesso giornale (ma la lettera non è stata ancora pubblicata), di aver decisamente annullato la mia adesione a quel comitato.
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