Lo Sciame – Storia di un fallimento di Risacca Teatro – 18 e 19 aprile Spintime (Roma)
Venerdì 19 Aprile ore 20:30
Sabato 20 Aprile ore 20:30
Auditorium “Josef Yemane Tewelde” di Spintime
Risacca Teatro
LO SCIAME
storia di un fallimento
regia Dario Costa
testo Aurora Di Gioia
con Giorgia Narcisi e Andrea Zatti
aiuto regia Daniele Tagliaferri
movimenti scenici Melita D’Uffizi
realizzazione scenografia Andrea Zatti
musiche e sound design Dario Costa
uno spettacolo di Risacca Teatro
in co-produzione con Spintime
Risacca Teatro presenta lo spettacolo Lo Sciame – Storia di un fallimento, che debutterà venerdì 19 e sabato 20 aprile alle ore 20,30 presso l’Auditorium “Josef Yemane Tewelde” di Spintime, co-produttore dello spettacolo.
A chi non è mai capitato di domandarsi se le scelte compiute fino a quel momento gli appartengano o se siano piuttosto il frutto dei sogni di qualcun altro e se, quindi, il futuro che gli si staglia davanti sia quello giusto oppure se è il caso di mettere un punto e ricominciare tutto daccapo? Chi non si è mai fermato a chiedersi: “Ma io… lo voglio?”
Elena è una eterna seconda che ha iniziato la sua carriera nel ciclismo per amore del padre. Antonio ci si è tuffato per passione ma da ex-gregario si ritrova ad allenare una squadretta di terz’ordine con il sogno di portare a casa la vittoria di un Tour de France. È proprio qui che si incontrano: lei ha trent’anni e non sa più se la strada che ha scelto è quella giusta, lui tutto vorrebbe meno che una ciclista stanca e confusa nella sua squadra. In questo contesto sconfortante, i due si ritroveranno ad affrontare insieme la bellezza di fallire.
Lo spettacolo affronta le tematiche della prestazionalità, della ricerca del successo ad ogni costo, degli inesorabili fallimenti che spesso non siamo in grado di accettare e dell’ansia o frustrazione che ne derivano, con cui dobbiamo convivere quotidianamente.
L’arco temporale copre dalla stagione invernale, quella degli allenamenti e delle corse minori, fino all’estate, quella dei giri più importanti e seguiti. Lo scorrere del tempo è definito dai cambi di abito, a vista, che i personaggi in scena sono costretti ad eseguire. Essi infatti sono come figurine svuotate dalla loro volontà le cui decisioni, parole, visioni sono completamente condizionate – per non dire imposte – da un sistema esterno e condiviso, impersonificato dalla TV in scena dalla quale si sente la voce di un cronista che parla loro con fare incalzante e provocatorio durante tutto l’atto unico. Lo stesso spazio scenico genera per loro alcuni oggetti con i quali dovranno interagire, obbligandoli a mostrare fragilità e trasfigurazioni come esseri malleabili e talvolta non consenzienti. Gli elementi di scenografia, oltre alla citata TV, sono due blocchi che rimandano sia ad un ambiente casalingo che ad uno sportivo, in uno spazio contaminato e mutabile che può essere attraversato e gestito a piacimento (di chi?).
Il lavoro con gli attori è stato molto specifico: abbiamo deciso di improntare la nostra ricerca partendo dalle persone prima ancora che dagli attori, in quanto la conoscenza personale tra Giorgia e Andrea, profondamente ampia e duratura, genera tra loro un livello di intimità unico. Si è partiti quindi da indagare analiticamente le loro dinamiche interpersonali per poi, semplicemente, applicare il testo dello spettacolo al già esistente, adagiandolo come un velo, un lenzuolo o una glassa sopra alla struttura predeterminata. Il testo, imposto anch’esso quindi, è infatti proiettato sul fondale, come nuvole di pensieri che devono trovare la forma verbale per concretizzarsi. Alternativamente, le visioni della mente (spesso offuscata) nei momenti non verbali trovano forma in video-immagini azionate dal movimento delle ruote della bici d’epoca, una Bianchi, in scena. Le parole proiettate fungono anche da filtro di comprensione qualora i rumori in scena, diegetici e non, si impongano con fare aggressivo: il sound design rappresenta infatti l’ansia che rende i due personaggi poco lucidi e poco presenti a loro stessi, quindi talvolta poco comprensibili. Per le musiche, si è scelto di comporre brani di genere Dark Ambient. Una terza dimensione, quella dell’astrazione dalla concretezza del corpo e della mente, si manifesta invece attraverso una vivida luce che per tutto il resto dello spettacolo rimane tenue e opprimente. Nel complesso, la regia è pensata come maieuticamente funzionale all’azione scenica.
INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI
E-mail: risaccateatro@gmail.com
Whatsapp: +39 3922657799
Venerdì 19 Aprile ore 20:30
Sabato 20 Aprile ore 20:30
Auditorium “Josef Yemane Tewelde” di Spintime
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