Lo scempio di via Mattoccia
Aver privato un angolo di città di verde in nome di una cementificazione pesante costituisce un’altra ferita inferta al tessuto urbano e alla salute stessa dei cittadini, privati di fonti di ossigeno capaci di contrastare l’inquinamento pesante dovuto al traffico veicolare, alle fonti di riscaldamento, all’uso non sempre appropriato e utile dei condizionatori d’aria.
“Quando l’ultimo albero sarà abbattuto, l’ultimo fiume avvelenato, l’ultimo pesce pescato ci accorgeremo che non si potrà mangiare il denaro. La nostra terra vale più del denaro. E durerà per sempre”. Questo è il nostro motto, che deriva da un antico detto degli Indiani di America. Forse dovremmo memorizzarlo tutti, soprattutto coloro che hanno la responsabilità di amministrare e di assumere decisioni sul territorio.
Per quanto ci riguarda chiederemo con forza che venga per lo meno ripristinato un po’ di verde, con la piantumazione di altri alberi, intorno alla nuova brutta costruzione, per risarcire, in parte gli abitanti della zona, i cittadini tutti, l’ambiente di Velletri, già pesantemente compromesso dalle colate di cemento abusivo e legale.
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