L’ITALIA DI DANTE
Si è tenuto martedì 26 aprile, dalle ore 16.00, presso la sede centrale della Società Dante Alighieri (Roma), l’evento “L’Italia di Dante, viaggio nel paese della bellezza, turismo, cammini, spiritualità”. L’evento ha visto l’intervento del Presidente della Società Dante Alighieri, l’AD di ENIT (Agenzia Nazionale del Turismo), il docente emerito Sapienza Università di Roma, il Segretario Generale della Società Dante Alighieri, il Ministro del Turismo. Prima dello Stato unitario, l’Italia ha avuto coscienza della storia culturale propria e il proprio futuro. La conservazione dei beni culturali preunitaria, la bellezza parte dell’identità, il processo di attrazione dall’Europa e dal mondo, i rampolli dell’Europa aristocratica del XVIII sec. d.C., il Grand Tour dove gli artisti realizzavano es. diari di viaggio e le riproduzioni come radici del turismo italiano. Dal Gran Tour, ai turismi e al turismo di massa. Il senso del viaggio: mode valenza esistenziale, l’incontro che fa capire se stessi. Tra i tanti viaggiatori Freud (quindici viaggi in Italia) dove il viaggio a Roma appare nell’interpretazione dei sogni. I viaggiatori dell’ottocento colpiti dai monumenti e dal popolo. Il turismo e le simpatie tra i popoli. Anche la storia sociale di pellegrinaggi a Roma (Gerusalemme d’Occidente), i cammini dell’ebraismo, il turismo di massa, il Giubileo, i luoghi spirituali (Es. Camaldoli), la pietà di massa dei Santuari (es. San Nicola di Bari). Il Belpaese è anche umanità (incontro, ospitalità) e rende il viaggio confortevole. La lingua italiana? Attira e i Comitati della Dante luoghi d’irradiazione delle simpatie per l’Italia. Il settore turistico è in crescita, dove la cultura e i grandi personaggi sono elementi che possono trainare un viaggio. Cosa valorizzare? Luoghi, opere, monumenti, mostre legate a Dante e presentate ai turisti. Legare tali temi a citta d’arte, enogastronomia, festival degli eventi e il turismo come strumento di conoscenza del nostro Paese, dove c’è un passato e un presente, una storia da far percepire a tutti (cittadini e visitatori). Saper conoscere la densità del passato in rapporto al presente. Gli itinerari, i cammini di Dante forse da moltiplicarsi: luoghi dove si può trovare bellezza oltre le città d’arte. Conoscere l’Italia nelle sue pieghe e il ritorno forse al Grand Tour per una società di massa. L’Italia ha dei “fondamentali pazzeschi” ma ciò non è un buon motivo per non organizzarsi. I luoghi non vanno consumati, quindi responsabilità e renderli fruibili. Far fare un salto al nostro Paese, dove il patrimonio è immenso. Potenzialità, clima, stile di vita, etc. non mancano e creare gli strumenti. Stagionalità: l’Italia è per tutte le stagioni per italiani e stranieri. Sottoscritto il Protocollo d’Intesa tra la Società Dante Alighieri e l’ENIT. L’evento è stato seguito da Monte Compatri e anche dal resto del mondo (Brasile, Russia, Regno Unito, etc.). Simpatia e bellezza…
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