Lirfl (rugby a 13), un anno di lavoro per il segretario generale Coppola: «Ci sono margini di crescita»
Roma – E’ stato nominato segretario generale della Lega Italiana Rugby Football League (Lirfl) da poco meno di un anno. Alessandro Coppola, commercialista di professione, è stato scelto a fine 2016 dal presidente Pierluigi Gentile per ricoprire questo delicato ruolo e sta mettendo la sua competenza a disposizione del movimento di rugby a 13 italiano. «Sono uno sportivo, ma non sono mai stato un giocatore di rugby, pur apprezzandone tantissimo i valori e lo spirito che anima gli atleti e le varie componenti di questa disciplina. Ho conosciuto Gentile durante la sua esperienza nel Rugby Frascati, poi successivamente lui mi ha invitato a partecipare alla spedizione che la Nazionale italiana fece in Kenya nel 2014 e da allora ho sempre seguito le attività della Lirfl, di cui da un anno sono ufficialmente il segretario. Mi occupo di una serie di aspetti organizzativi, come il controllo del rispetto dello statuto e la cura dei rapporti con Federugby e Coni». Proprio quest’ultimo punto è certamente molto rilevante in un’ottica di crescita del movimento del rugby a 13 italiano. «Credo che il mondo della palla ovale abbia bisogno di una profonda ristrutturazione, sul modello di quanto avviene nel mondo anglosassone o francese. Tra l’altro anche a livello tecnico, sulla base di quello che vedo accadere all’estero, penso che le qualità tecniche dei giocatori di rugby a 13 (disciplina che nel mondo gode di enorme considerazione, ndr) abbiano arricchito e contribuito a rendere molto più veloci anche le partite di rugby union. Abbiamo già avuto degli incontri con rappresentanti di Fir e Coni proprio per discutere di aspetti organizzativi e speriamo di poterne organizzare altri prossimamente. Finora la Lega Italiana Rugby Football League è andata avanti con l’autofinanziamento e questo discorso ne limita le potenzialità di crescita che esistono e sono sicuramente importanti». Un concetto che porta Coppola a parlare anche della ricerca degli sponsor. «In questo periodo non è semplice convincere le aziende a fare investimenti sulla nostra disciplina perché il rugby a 13, in Italia, gode ancora di scarsa attenzione mediatica. Per questo una riorganizzazione generale del movimento potrebbe dare importanti input anche in questo senso».
—
Area comunicazione Lega Italiana Rugby Football League
Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?
Scrivi un commento