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L’INTITOLAZIONE DELLE STRADE DI ALBANO ALLA VIGILIA DELLE ELEZIONI

L’INTITOLAZIONE DELLE STRADE DI ALBANO ALLA VIGILIA DELLE ELEZIONI
Settembre 13
14:42 2020

Alla vigilia delle votazioni del 20 e 21 settembre, precisamente il 13 luglio, in pieno Covid, la giunta del Comune di Albano ha intitolato cinque spazi cittadini a Faustina Ponzo, Johann von Goethe, Stendhal, Robert Baden Powell, Josemaria Escrivà. Esaminiamo i nomi uno per uno.

Faustina Ponzo, conosciuta da tutti come Sesta, era un’arbanese che per decenni ha gestito uno dei principali bar della città, ma soprattutto andava ricordata per la sua attività di staffetta partigiana nel difficile periodo bellico, attività sancita nel diploma d’onore di “Combattente per la libertà d’Italia 1943-1945” rilasciato dal ministro della Difesa. La richiesta di intitolazione al Comune era stata avanzata e ampiamente documentata da parte degli eredi.

La proposta di intitolare due punti specifici del bosco dei Cappuccini (il piazzale e la cappella votiva) a due tra i grandi artisti del Gran Tour che hanno trovato ispirazione grazie al territorio, alla vita ed alla bellezza di Albano Laziale, Goethe e Stendhal, è stata avanzata dall’associazione Artivazione.

La decisione relativa a Robert Baden Powell dava attuazione a una precedente delibera della giunta municipale dell’agosto 2016. A tal proposito ci si possono fare due domande. Qual è stato il motivo per cui la delibera è rimasta nel cassetto per quattro anni? Si è tenuto conto del dibattito e delle polemiche emerse di recente a livello nazionale e internazionale sulla figura di Powell? In tale dibattito se da un lato si sottolinea il merito di Powell di aver fondato il movimento degli Scout, dall’altro si mette in risalto che in precedenza egli era stato un generale dell’esercito britannico attivo nella guerra coloniale in Africa, soprattutto contro gli Zulu e i Boeri, tanto da essere additato ad eroe nell’Impero di allora per essersi contraddistinto nella “repressione” delle popolazioni indigene e che, quando fu capo di stato maggiore in Rhodesia (1896), si rese protagonista di azioni che agli occhi contemporanei furono giudicate molto vicine a crimini di guerra. Forse un’ulteriore riflessione sarebbe stata opportuna.

La richiesta relativa a Escrivà allegata alla delibera della giunta municipale pone alcune questioni. In un foglio intestato Amici di San Josemaria Escrivà vi sono 32 firme autografe (spesso illegibili) ma sono assenti sia i nomi dei firmatari (cittadini di Albano?) sia i riferimenti all’organizzazione che ha avanzato la proposta. Da un punto di vista istituzionale si tratta di un documento anonimo da non prendere in considerazione da parte della giunta. Nel foglio si sostiene che “Escrivà ebbe modo di percorrere moltissime volte i Castelli Romani e in particolare la via Appia e che nelle nostre vicinanze trascorse le sue ultime ore terrene… esistono testimonianze di come egli abbia amato questi luoghi”. Insomma il fondatore dell’Opus Dei, per il solo fatto che si sia aggirato per le nostre strade e che le abbia amate, ma che non risulta che abbia lasciato la minima traccia del suo passaggio nella memoria, nei cuori e nei luoghi degli albanensi (non c’è una chiesa, una cappella, una statua, un qualsiasi segno tangibile) ora si trova ad accogliere il viandante che proviene da Roma nel nodo centrale della città, il largo tra via Appia, il Torrione, via Gallerie di Sotto. In gergo dipietrese: “Ma che c’azzecca Escrivà co’ Arbano?” Rimanendo in tema religioso, va osservato che a viale Risorgimento c’è una statua di san Pio da Pietralcina realizzata per iniziativa di alcuni cittadini, e che il Comune di Albano non ha ritenuto opportuno intitolare una via al santo che, a differenza di Escrivà, è conosciuto e venerato da moltissimi cittadini di Albano.

Nel complesso, e ricorrendo ancora al nostro dialetto, “Perché tutta ‘ssa prescia sotto l’elezzioni?”.

C’è da sperare che la nuova giunta municipale che si insedierà tra qualche settimana ritorni su alcune questioni controverse affrontate della delibera di intitolazione del luglio 2020, adottata in un periodo in cui l’amministrazione era impegnata ad affrontare con apprezzato impegno le gravi difficoltà dell’emergenza Covid.

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2 Commenti

  1. altro scout arrabbiato
    altro scout arrabbiato Settembre 14, 10:53

    Nel complesso, e ricorrendo ancora al nostro dialetto, “Perché tutta ‘ssa prescia sotto l’elezzioni?”.
    Potrebbe esplicitare meglio cosa sottende con questa affermazione?

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  2. Uno scout arrabbiato con chi ignora lo scautismo
    Uno scout arrabbiato con chi ignora lo scautismo Settembre 13, 21:47

    Caro Giorgio Sirilli, perché questa sterile polemica a ridosso delle elezioni ?
    Prima di associare lo scautismo ad un’associazione di proseliti di un criminale di guerra, si documenti e si confronti con chi da anni svolge il proprio volontario servizio scout nel territorio comunale. Saluti

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