L’INFIORATA A ROCCA DI PAPA
Una magia, quella che la sera e la notte del 17 giugno ha avvolto il corso principale di Rocca di Papa: luci calde dei lampioni bronzei, riflessi sui sampietrini di pietra lavica, una lunga opera d’arte da realizzare a più mani, più teste, più abilità, ma soprattutto a più cuori. Un unico grande cuore quello che palpitava all’imbrunire lungo il Corso della Costituente: numerosi i bozzetti pronti per essere colorati non da fiori, per quest’anno, ma da segatura colorata. E che non si faccia un ammicco: qualsiasi cosa si fosse usata, sarebbe comunque stata preziosa, perché era la materia con la quale prendeva forma un bel sogno.
Genzano, città principe dell’Infiorata, nota nel mondo per questa bella consuetudine e per il buon pane, ha realizzato anche quest’anno la sua importante manifestazione, ma non possono essere fatti paragoni: quando il sole esce, i suoi raggi sono per tutti e ben venga questa iniziativa che neanche per Rocca di Papa è nuova. Nei secoli scorsi, in occasione della festività del Corpus Domini, l’ostia consacrata veniva devotamente portata in processione tra lumini accesi e canti semplici di gente devota e pia. Solo alla fine della celebrazione religiosa, i bambini smantellavano l’infiorata correndoci sopra, ebbri di quel gesto che, deplorevole in altri casi, stavolta era consentito dalla tradizione.
Realizzata intorno agli anni ’70/’80 del secolo scorso, con bozzetti ideati da artisti locali, l’Infiorata a Rocca di Papa era tornata poi di nuovo solo un ricordo. Quest’anno, grazie al volontariato e all’adesione al progetto di numerose associazioni della nostra città, questa manifestazione si è concretizzata in uno scenario che nei molteplici aspetti creativi ha colpito l’immaginazione e l’entusiasmo di ciascuno di noi. Ogni realizzazione, accompagnata da una nota esplicativa ha contribuito a svelare l’anima di chi ha partecipato: da soggetti religiosi inerenti alla festività del Corpus Domini, a quadri legati all’ambiente, alla solidarietà, alla valorizzazione del nostro territorio e delle nostre tradizioni. Le migliori eccellenze artistiche della nostra città – non dimentichiamo che Rocca di Papa è anche città dei murales – hanno unito le loro anime e i loro sogni in un’ onirica rappresentazione che s’è snodata lungo il ripido Corso cittadino: un incanto notare che aveva l’aspetto di altri tempi, fuori le auto dal centro storico principale e…
Un passo a ritroso tra fumose visioni del passato, pagine di storia dimenticate e prendono vita antiche processioni con un lungo corteo di religiosi: tanti i conventi che esistevano a Rocca di Papa. Tra canti mistici e voci dal timbro modulato dalla fede conducono l’ostensorio d’oro lungo tutte le vie del paese, accompagnati dagli adepti delle tante Confraternite, tra le quali quella del Ss. Sacramento: i confratelli nel porpora delle tonache rendono vivo il Sangue del Figlio, il cui corpo è nutrimento e vita dell’anima.
La gioia dei bambini che alla fine di tutta la festa hanno spallato l’infiorata è identica a quella dei nostri nonni e bisnonni quando ciuchi ciuchi, riazzielli magara senza scarp,e cureanu ‘ncima a lli petali profumando di gioia quell’aria che già aveva sentore d’estate.
(foto Gianluca Loffredo)
Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?
Scrivi un commento