L’indagine annuale sul lavoro
Per quanto riguarda nello specifico i pensionati, il Lazio ne ospita 1.454.865, circa l’8.84 della percentuale nazionale dell’intero sistema previdenziale; 810.62 euro la pensione media mensile contro i 728.88 euro di media nazionale, anche se tuttavia la soglia di povertà dei pensionati laziali si aggira ad oltre il 52%: tale è la media regionale di coloro che ricevono assegni minori di 500 euro al mese, mentre un restante 25% delle pensioni si attesta intorno ai mille euro, e solo un’4.4 dei contribuenti è tra i 1500 ed i 3000 euro mensili. Disparità tra il lavoro femminile e maschile, con le donne del Lazio che, seppur in maggioranza titolari di trattamento pensionistico ( il 58% dei pensionati), incassano in media la metà degli uomini. Numerose, nella stima, le pensioni di vecchiaia, circa il 28% ovvero intorno a 400mila unità; seguono le pensioni di anzianità, il 16% circa 230mila unità, queste ultime con una spesa a carico dell’Inps di 5.6 milioni, di contro alle erogazioni per chi è uscito per limiti d’età, 4.1 milioni di erogazione. Capitolo a parte la reversibilità: due milioni di titolari, in maggioranza donne, con un importo medio di circa 576 euro; le pensioni di invalidità civile raggiungono 1 milione e 400mila soggetti percettori, e quelle di invalidità si attestano a 742mila soggetti. 94milioni di euro la stima della cifra sottratta all’erario nell’anno passato per quanto riguarda i risultati dell’attività di lotta all’evasione contributiva: scoperti 4553 lavoratori completamente al nero, e 2426 dipendenti irregolari all’interno dei circa settemila accertamenti compiuti, che hanno riscontrato irregolarità in oltre 5.500 aziende operanti nel territorio regionale.
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