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L’Immagine prodigiosa della Beata Vergine Maria

L’Immagine prodigiosa della Beata Vergine Maria
Luglio 16
12:56 2014

Nel 1531 sulla collina del Tepeyac (Città del Messico) la Madonna appare più volte ad un contadino, Juan Diego, atzeco convertitosi al cristianesimo al quale chiede di far costruire un Santuario in Suo onore. Quando Juan Diego riferisce ciò al vescovo del luogo, quest’ultimo rimane molto incredulo e gli chiede delle prove a dimostrazione della veridicità del suo racconto. Nel corso delle successive apparizioni, la Madonna promette a Juan Diego che avrebbe mostrato la prova chiesta dal vescovo.
Il contadino, invitato dalla Vergine Maria a tornare sul colle, trova dei bellissimi fiori di Castiglia, impossibili da vedere in quella stagione e li raccoglie nella sua tilma, un mantello di ayate grezza. Giunto presso il vescovo ed alla presenza di altre sette persone, Juan Diego apre la tilma per far vedere i fiori ai presenti ed ecco che sulla tilma appare impressa l’immagine della Madonna. Il vescovo, ricredutosi, si reca l’indomani sul luogo dell’apparizione, indicato a Juan Diego per la costruzione del tempio e l’immagine prodigiosa della Vergine subito è posta nella Cattedrale per la venerazione. Successivamente sorse il Santuario, oggi visitato da migliaia di fedeli. Guadalupe è il nome con il quale la Madonna si presenta a Juan Diego; alcuni hanno ipotizzato si tratti della traduzione spagnola dell’espressione atzeca “Coatlaxopeuh”: colei che schiaccia il serpente. Nell’immagine la Madonna appare scura di carnagione, circondata dai raggi del sole, con la luna sotto i suoi piedi e sorretta da un angelo. È vestita con una tunica rosa ricamata di fiori in boccio e con un quadrifoglio, segno di riconoscimento per quei popoli della maternità: sta quindi ad indicare che la Vergine è in procinto di generare il Salvatore dell’umanità. Nel corso degli anni l’immagine, che ad oggi è rimasta completamente intatta e che è visibile proprio all’interno del santuario, è stata sottoposta a diversi esami scientifici. Il più antico risale al 1666 e se ne dedusse certamente l’impossibilità che un’immagine del genere potesse essere stata dipinta sull’ayate, tessuto di fibre d’agave, usato dai poveri in Messico per fabbricare abiti e di cui era fatto appunto il mantello di Juan Diego. Inoltre le condizioni meteo del luogo e l’esposizione da 135 anni senza alcuna protezione, avrebbe dovuto deteriorare l’immagine. Lo studio più sorprendente però riguarda gli occhi della Madonna: fotografi tra i più esperti del mondo e scienziati, ingrandendo esponenzialmente l’iride, hanno rinvenuto figure umane fino a dedurre che negli occhi di Maria è impressa la scena del miracolo, quella avvenuta quando Juan Diego portò i fiori al vescovo. La Madonna in quel momento era presente e i suoi occhi fotografarono la scena, lasciandola impressa nella tilma che oggi si trova nel santuario, il che è semplicemente miracoloso. In alcun modo infatti un riflesso potrebbe essere così riprodotto negli occhi di un volto umano dipinto su una tela di materiale grezzo. Non può quindi trattarsi di occhi dipinti, ma di occhi vivi che lo erano allora e lo sono anche oggi, poiché ancora oggi mostrano queste immagini.

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