L’IDENTIKIT DEL FEDIFRAGO SERIALE
Manager, soddisfatto del proprio lavoro e dallo status sociale medio alto, chi tradisce è impegnato in media da 17 anni in una relazione stabile che giudica frustrante, ma tollerabile
Milano, 28 giugno 2021 – Chi nella propria vita non ha tradito o non è stato tradito almeno una volta? Da “vittima” o “carnefice”, l’infedeltà è un’esperienza che prima o poi tocca tutti e nessuno vorrebbe mai ritrovarsi nei panni di chi l’ha scoperta.
Esistono persone più portate al tradimento di altre?
Ashley Madison, la piattaforma online, con oltre 70 milioni di iscritti in tutto il mondo alla ricerca di love affaire extraconiugali[1], ha indagato su abitudini e status sociale dei propri iscritti, arrivando a stilare un vero e proprio identikit del fedifrago seriale.
Partiamo dalla professione: come accade spesso è facile che nella cerchia dei colleghi di lavoro si creino occasioni di “svago sessuale”: a volte momenti di evasione dalla routine soffocante della vita familiare, oppure diversivi per allentare la pressione lavorativa.
Ebbene secondo una recente survey di Ashley Madison, tra gli uomini infedeli, il 20% ricopre un ruolo decisionale: 13% è manager e il 7% è un direttore generale, mentre l’8% degli iscritti sono ingegneri.
Tra le donne propense al tradimento invece, in testa alle professioni più comuni ci sono le infermiere (10%), a seguire le assistenti amministrative (9%) e le manager (7%).
Di fatto, a prescindere dal mestiere, ben il 42% di chi tradisce afferma di essere più soddisfatto del proprio lavoro che della relazione affettiva.
Per il 19% degli infedeli, si tratta di fugaci incontri da una notte, per il 27% delle persone invece si arriva a storie di un mese, e ben il 49% dichiara di stabilire relazioni extraconiugali che durano di più, in media fino a oltre un anno. Indipendentemente da quanto duri la passione, chi ha tradito una volta, tendenzialmente torna a farlo.
Il 54% degli intervistati dichiara che la propria relazione coniugale dura in media da 17 anni o più, nonostante l’infedeltà. Il 65% di loro dice di essersi impegnato in un matrimonio o convivenza tra i 18 e i 30 anni. Che sia noia, stanchezza, desideri disattesi o aspettative di vita che cambiano, il 56% degli infedeli afferma che la propria relazione è frustrante, ma tollerabile. Il 36% di coloro che dichiarano di essere felici però vanno comunque alla ricerca di rapporti extraconiugali.
“La maggior parte degli infedeli è felice, della propria vita e di sé stessi, nonostante giudichi la relazione stabile che sta vivendo noiosa o deludente – spiega la psicologa Marinella Cozzolino, sessuologa clinica e Presidente dell’Associazione Italiana Sessuologia Clinica – Questo accade perché solitamente gli infedeli sono persone in grado di trovare una soluzione a un loro problema, di non scaricare le colpe del fallimento sull’altro, di non passare ore o giorni a lamentarsi. Sono soddisfatti della loro capacità di risolvere una situazione frustrante senza, però, distruggere il buono che c’è nella relazione con il partner. Una piattaforma come Ashley Madison serve proprio a questo: a permettere un intervento conservativo sulla propria vita e ritrovare energie positive e desideri che possono poi essere utilizzati proprio dentro la coppia”.
Secondo i dati emersi dalla survey di Ashley Madison, il 39% dei rispondenti dichiara di essere il primogenito in famiglia e solo l’8% è figlio unico. Per quanto riguarda lo status sociale, il 66% ha una casa di proprietà e l’89% possiede un’auto. Oltre al fatto che in merito al tradimento, il 46% degli italiani dichiara di avere una migliore consapevolezza di sé stesso/a e il 23% ha accresciuto la propria autostima a vantaggio anche della relazione coniugale[2].
* Sondaggio somministrato a 2.117 iscritti della piattaforma Ashley Madison dal 11 all’26 maggio 2021 *
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