Libri in vetrina: il romanzo di L. Meuti, il testo teatrale di Bellantoni, la poesia di Rinaudo, una biografia di Maria Callas. Un saggio sull’invecchiamento di P. Audino. Un libro e una serie TV sulla endometriosi
Un Cinese Napoletano di Letizia Meuti
Un Cinese Napoletano, rappresenta un nuovo capitolo nell’universo della narrativa contemporanea. Il romanzo promette un’esperienza di lettura avvincente e ricca di emozioni. Con una trama trascinante e personaggi ben definiti, l’autrice ci guida attraverso le strade di Napoli e i racconti della comunità cinese che vi risiede. Il libro diventa così un ponte tra due mondi, due culture diverse destinate ad intrecciarsi in un groviglio appassionante, ricco di spunti di riflessione. Questo romanzo offre al lettore non solo intrattenimento, ma anche la possibilità di esplorare temi profondi legati all’integrazione, all’identità e alla diversità culturale. Un cinese napoletano è una lettura che coinvolge e lascia il segno, un viaggio tra le tradizioni partenopee e la vivacità della comunità cinese, raccontato con maestria, ironia e sensibilità. Per chiunque voglia immergersi in una storia travolgente e originale, lasciandosi trasportare in un mondo in cui le diversità si incontrano e si arricchiscono reciprocamente.
«…Se c’è una cosa che dovremmo aver imparato dal 2020 è che le barriere sono una nostra idea, un’invenzione con cui credevamo di proteggerci da ciò che ci era alieno. Eppure, le barriere non contano. La famiglia Dae-Wang non avrebbe voluto partire alla volta dall’ Italia, ma costretta da cause di forza maggiore, i cinque cinesi si sono trovati spaesati in un mondo completamente diverso da quello di casa. Napoli è una città per molti versi problematica, caotica, misteriosa… ma sicuramente aperta e accogliente. A far loro da cicerone, il professor Andrea Costanzo, napoletano DOC, che però non riesce più a fare un caffè decente e che indossa la vita come un abito sgualcito. In questo mirabile connubio internazionale, due culture distanti scoprono la solidarietà e la fratellanza, fino a superare il peggior anno della storia recente nell’unico modo possibile: insieme…»
Letizia Meuti nasce a Roma nel 1982. Inizia a scrivere dapprima come articolista per diverse testate giornalistiche online per poi approdare come segretaria di redazione in una radio sportiva della capitale. Tra il 2017 e il 2020 apre diversi blog, il primo di moda, il secondo, un social-travel blog chiamato Appunti di viaggio. Nel 2021 fonda e dirige il quotidiano online indipendente Roma-News. Un cinese napoletano è la sua prima pubblicazione in veste di autrice e scrittrice.
Resisti, Mattè! di Alice Bellantoni AG Book Publishing
Libro della giovane drammaturga romana Alice Bellantoni. Il testo, portato in scena dalla Compagnia degli Arcani, è raccolto nel libro nella doppia veste teatrale e narrativa. Roma, 1943. In una San Lorenzo bombardata e stremata dall’occupazione tedesca, Margherita, figlia degli antifascisti Gaspare e Angela, scalpita per poter scendere in strada a combattere al fianco di Matteo, suo fratello maggiore. È giovane, irrequieta, nata e cresciuta sotto la dittatura, ma la forza dei suoi ideali sembra alimentata da un fuoco impossibile da reprimere. Al di là della paura, del buonsenso, della storia, lei combatte sostenendo sulle sue gracili spalle di ragazza tutto il peso e la coscienza della Resistenza partigiana.
Amore è poesia, il nuovo libro di Marco Rinaudo
Un viaggio nel cuore della vita con Amore è poesia, il nuovo libro di Marco Rinaudo. Presentato al Teatro delle Muse il 18 marzo scorso
Maria Callas, la tua voce parla ancora di Geminello Preterossi ed Eduardo Savarese
Geminello Preterossi ed Eduardo Savarese, da sempre appassionati d’arte e di musica, con questo saggio a due voci vogliono rendere omaggio a una delle più grandi artiste: Maria Callas. Attraverso la lettura di queste pagine, si può ben intuire il lavoro certosino svolto da entrambi gli autori, e possiamo notare un’attenta analisi e descrizioni curate della vita della Callas. La particolarità del testo viene data dal modo in cui esso è stato impostato: un po’ saggio e un po’ narrazione, una tecnica studiata egregiamente e che permette non soltanto di poter immaginare delle scene, ma permette al lettore di conoscere la vita della protagonista a 360 gradi. La Callas è diventata ormai un punto di riferimento per tutte le generazioni e soprattutto per chi ama il mondo dell’arte e della musica.
Questo libro su Maria Callas è un vero e proprio atto d’amore che vuole rendere omaggio a una delle più grandi artiste della storia, indagando sulle ragioni profonde per le quali la sua voce, così caratterizzata ed espressiva, sia diventata un riferimento universale per intere generazioni, travalicando gli stessi confini del mondo operistico. Eduardo Savarese (magistrato e scrittore) e Geminello Preterossi (filosofo del diritto e saggista) costruiscono un testo a metà tra narrazione e saggistica, che tocca il mito e la storia, il senso tragico del vero e l’anelito al sacro. Perché la voce di Maria Callas riesce ancora oggi a parlarci? Forse perché la sua è la voce dell’infinito.
Geminello Preterossi si è formato presso la Scuola Normale Superiore di Pisa. È Ordinario di Filosofia del diritto nel Dipartimento di Scienze giuridiche dell’Università di Salerno e direttore scientifico dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli. È autore, tra l’altro, di La politica negata (Laterza, 2011), Ciò che resta della democrazia (Laterza, 2015), Teologia politica e diritto (Laterza, 2022; pubblicato in inglese da Routledge nel 2023). Appassionato d’opera, teatro e cinema, i suoi miti sono: Anna Magnani, Visconti, Eduardo, Pasolini, Silvana Mangano, e ovviamente Maria Callas.
Eduardo Savarese è magistrato e studioso di diritto internazionale. Ha pubblicato i romanzi Non passare per il sangue (e/o, 2012), Le inutili vergogne (e/o, 2014), Le cose di prima (Minimum fax, 2018), Lettera di un omosessuale alla Chiesa di Roma (e/o, 2015), Il tempo di morire (Wojetek 2019), È tardi! (Wojetek 2021), La camera di Ondino (Tetra 2022); Le Madri della Sapienza (Wojetek 2023).
Il fascino di invecchiare è la recente opera della psicologa e attrice Patrizia Audino
Il sottotitolo è: manuale di sopravvivenza per anziani, Edizioni Progetto Cultura, 2024. La prof. Audino è autrice di apprezzati saggi, tra cui il celebre Tra razionalismo ed irrazionalismo: il pensiero di Bruno Fabi e Il passato che verrà. Docente di Filosofia e Scienze Umane, ha svolto per anni attività di psicologa volontaria presso Centri di Ascolto per Anziani. Questi cenni diano un’idea della molteplicità degli interessi della Audino, se si aggiunge anche una preziosa pubblicazione su Nemi (Rappresentazioni di un passato mai sopito e sempre nuovo).
Ora, la professoressa ci offre un manuale di assoluta attualità, perché il nostro mondo sta invecchiando in duplice senso: l’Occidente è detto ormai il vecchio continente, ma anche il più longevo, se si eccettuano casi in estremo Oriente. Quindi la popolazione, grazie alla scienza, alla tecnica e alla medicina, sta prolungando gli anni di vita con conseguenze che creano il problema del lavoro, della pensione ma soprattutto dell’emarginazione sociale degli anziani in quanto non più “produttivi”. Però Audino respinge tali “pregiudizi”, dimostrando che gli “anta” sono una popolazione ancora vitale e utile, preziosa in seno alla famiglia (vedi il ruolo dei nonni in una famiglia cellulare, e non più patriarcale), per cui quello che era considerato il dramma dell’invecchiamento, può divenire “il fascino di invecchiare”.
Su questa visione (e premessa) si basa il libro della Audino: manuale di sopravvivenza per anziani. Essi rappresentano una risorsa viva per la società: tutto sta nel convogliare con metodo e intelligenza le facoltà dei “vecchi” verso l’utilità personale e generale.
Si parta però, nella metodica, da due punti focali: come gli anziani sono stati visti dai i mass-media e come si vedono loro stessi – nell’immaginario collettivo – giunti all’età del “riposo forzato”. Oggi l’anziano ha tanto tempo a disposizione, che deve usare attivamente e non stancamente su una poltrona a oziare. Deve avere un progetto, proprio perché la maggiore fragilità dell’essere lo rende vulnerabile psicologicamente. Chi non si sente più utile, mostra il fianco alla decadenza. Diventa allora determinante crearsi un nuovo stile di vita basato sulla propria esperienza passata e sui propri desideri e talenti personali. Quanti “grandi vecchi” hanno fatto la storia, non solo nel campo della politica, ma dell’arte e della scienza? Ci siano d’esempio. Molto significativo è il capitolo: “Le motivazioni e la spinta ad agire”, in quanto l’interesse per l’azione e per il pensiero sono il carburante dell’esistenza. Bisogna essere consapevoli che la mente umana è incredibilmente creativa e si adatta ad ogni situazione, anche in tarda età. Viene in mente Verdi che scrisse il capolavoro “Falstaff” a 82 anni e Michelangelo, quasi novantenne, che lasciò incompiuta la “pietà Rondanini”, e il celebre musicista Segovia che teneva concerti di chitarra classica a 90 anni! Il libro è una spinta a tenere vivi gli interessi vitali e Audino ce ne porta esempi gnoseologici di forte impatto.
Un libro e una serie tv rompono il silenzio sull’endometriosi
Grande successo per “I Fiori della Consapevolezza” e per tutto marzo prosegue l’iniziativa “Vetrine Consapevoli”. Annalisa Frassineti, presidente dell’A.P.E. Associazione Progetto Endometriosi: «Affrontiamola con realismo e senza tabù».
Marzo è il Mese della consapevolezza sull’endometriosi, una malattia cronica che colpisce circa 3 milioni di donne solo in Italia. Per sensibilizzare sul tema, è online su Prime Video la serie tv “Antonia”, con Chiara Martegiani, che racconta la storia di una trentenne alle prese con la diagnosi e l’impatto della malattia sulla sua vita. «Finalmente una serie tv che affronta l’endometriosi con realismo e senza tabù – ha commentato Annalisa Frassineti, presidente dell’A.P.E. Associazione Progetto Endometriosi, che da 18 anni lavora con tante pazienti volontarie per creare consapevolezza sulla malattia, considerata ancora invisibile -. La storia di Antonia è quella di tante donne che combattono in silenzio contro questa patologia». La serie affronta, infatti, con ironia e profondità, i tabù e i luoghi comuni legati al dolore mestruale, spesso ignorato o minimizzato. La protagonista, Antonia, intraprende un viaggio introspettivo che la porta ad accettare la sua condizione e a trovare la forza di affrontare i pregiudizi. Come le donne dell’A.P.E., che organizzano diverse iniziative per informare sulla patologia, migliorare le cure, ridurre il ritardo diagnostico e dare voce alle donne che soffrono di endometriosi. L’iniziativa i Fiori della Consapevolezza (gerbere rosa e fiori di girasole), che con grande successo lo scorso weekend ha coinvolto oltre 30 piazze, è utile per la formazione medica al fine di migliorare i percorsi terapeutici. Inoltre, per tutto marzo, le Vetrine Consapevoli vedono impegnati oltre 1.200 esercizi commerciali italiani nell’allestire le proprie vetrine di rosa per sensibilizzare sulla malattia. A dare voce a questa battaglia è anche Tea Ranno con il suo libro Avevo un fuoco dentro edito da Mondadori. Un memoir in cui l’autrice racconta la sua esperienza con l’endometriosi, un dolore che l’ha accompagnata per anni prima di ricevere una diagnosi. «L’endometriosi è una malattia che isola e fa sentire sole, scrive Tea Ranno. Con il mio libro voglio che le donne che ne soffrono sappiano di non essere sole e che c’è speranza». La serie “Antonia” e il libro di Tea Ranno sono due importanti strumenti per rompere il silenzio sull’endometriosi e dare sostegno alle donne.
Cos’è l’endometriosi? L’endometriosi è una malattia infiammatoria cronica che colpisce in Italia circa il 10% della popolazione femminile in età fertile, anche se i dati sono estremamente parziali e probabilmente sottostimati. I sintomi più diffusi sono: forti dolori mestruali ed in concomitanza dell’ovulazione, cistiti ricorrenti, irregolarità intestinale, pesantezza al basso ventre, dolori ai rapporti sessuali, infertilità nel 35% dei casi. Per una malattia di cui non si conoscono ancora le cause, per la quale non esistono cure definitive né percorsi medici di prevenzione, per limitare i danni che l’endometriosi provoca, è fondamentale fare informazione per creare consapevolezza!
L’A.P.E. è una realtà nazionale che da 18 anni informa sull’endometriosi, nella consapevolezza che l’informazione sia l’unica prevenzione ad oggi possibile. Sul sito dell’APE – www.apendometriosi.it – ci sono tutte le informazioni utili e i progetti per aiutare concretamente le donne affette da endometriosi e per entrare a far parte della rete nazionale.
Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?
Scrivi un commento