LIBRazioni presenta “… il mio FOLLE AMORE”
L’evento è stato preceduto dal saluto del neo sindaco Flavio Gabarrini che ha assicurato la disponibilità del Palazzo per altre manifestazioni: lo scopo è promuovere questo stupendo sito quale luogo principale destinato ad incontri culturali per Genzano ed altri Castelli Romani. Tra questi, “LIBRazioni” ha già fissato le date dell’1- 8 – 15 – e 22 settembre, sempre sul Terrazzo, o al Ninfeo. Ma torniamo all’evento. Attento e numeroso il pubblico presente ha ascoltato a più riprese, dalle voci espressive e ben chiare dei lettori Carla Nico, Alberto Pucciarelli, Wladimiro Sist e Michele Tortorici, brani e versi tratti dalle opere della scrittrice e poetessa. Al tavolo dei relatori l’autrice, tra Maddalena Fumagalli che ha coordinato l’incontro con disinvoltura, e Mauro Ponzi, entrambi docenti di letteratura tedesca alla Sapienza di Roma. Con Mauro Ponzi l’autrice ha tenuto un vivo ed interessante dibattito. Non di nostalgia si tratta, fa notare la Lanciotti ad una prima osservazione di Ponzi: nei suoi scritti il passato serve a guardare avanti; c’è passione non ideologia e la scrittrice non cerca sicurezza in dottrine statiche e ben definite, ma ama mettersi di volta in volta in discussione: ciò l’aiuta a stupirsi sempre e a trasmettere al lettore queste sensazioni di ricerca interiore. Riconosce Ponzi alla Lanciotti impegno e partecipazione, lotta contro la guerra e le ingiustizie, ricordo del passato finalizzato ad evitare gli errori commessi: il tutto elargito al lettore con un linguaggio minimale, scarno, uno scambio di sensazioni con tematiche che, se non risolvibili, possono comunque essere affrontate inducendo chi legge a riflettere e meditare. Ricorrente nei versi e nei brani il tema della Terra, natura da salvare e rispettare: un dovere categorico che dobbiamo alle future generazioni. Conferma, l’autrice, di scrivere con passione, ma senza mai perdere di vista una ferrea autodisciplina che le viene dal suo essere giornalista: conduce tutto ciò ad un equilibrio tra rigore e creatività, tra il suo essere donna legata ai sentimenti e quel suo forte aggancio critico e obiettivo alla concretezza. Così, fantasie, emozioni, desideri si stemperano in visioni legate a una realtà cruda, severa, vera che nulla regala all’uomo, se non la speranza di un mondo concreto, oggettivo, da migliorare usando rispetto e consapevolezza. Tutto sommato un chiaro messaggio di fiducia verso quella “ terra che bestemmia amore”.
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