Letture e presentazioni di marzo per grandi & piccoli: un racconto illustrato, un romanzo e le storie di Elena…
Di Mario Natangelo: Cenere Appunti da un lutto Rizzoli, prefazione di Erri De Luca
“Il disegno ha il tratto garbato di ridurre, di attenuare, in contrasto con la violenza della perdita” – dalla prefazione di Erri De Luca
«Quando una persona che hai amato molto sparisce e la mancanza ti toglie l’aria finisci per cercarla nei ricordi che ha lasciato dietro di sé», si potrebbe riassumere più o meno così, ma forse solo per difetto, Cenere, il nuovo libro di Mario Natangelo, un racconto illustrato dedicato al lutto per la madre.
Un libro sulla morte, sul dolore, certo, ma non solo. Cenere è un libro prima di tutto sulla vita e sull’amore, dove si piange molto e si ride tanto. La satira non fa sconti: Natangelo non rinuncia al sarcasmo e alla comicità, questa volta rivolti contro se stesso, e col suo tratto riconoscibile e la battuta affilata, offre al lettore una faccia nuova, più intima e vulnerabile. In un tempo che assume un ritmo nuovo, quello irregolare delle ondate di dolore, avvicinando e allontanando il lettore dal giorno della morte di sua madre, Natangelo attinge a tutto il suo bagaglio satirico. E alla domanda «Si può far ridere parlando di uno dei dolori più grandi, inevitabili e naturali della vita?» la risposta diventa incredibilmente sì. Nel diario della sua sofferenza, in quello che Natangelo definisce una “speleologia del cuore”, “un carotaggio del dolore”, insieme alla sorella Anna, a “amato padre”, alle nipoti e ai personaggi che affollano la sua vita quotidiana, colleghi, direttori dalle sembianze caricaturali e donne bellissime ed eteree, c’è spazio per soffrire e divertirsi, in entrambi i casi senza paura di arrivare alle lacrime.
Mario Natangelo è nato a Napoli nel dicembre del 1985. Giornalista professionista, esordisce come vignettista satirico nel 2007 con “l’Unità”. Disegna ogni giorno per “il Fatto Quotidiano” dal primo numero, nel settembre del 2009, e ha collaborato per diversi anni con “Linus” e “Smemoranda”. Considerato il vignettista satirico più caustico in circolazione, ha ricevuto due volte il Premio Internazionale di Satira Politica Forte dei Marmi. Attualmente vive a Roma, dove a volte va in giro con un cane cattivo. Dopo Ora dove sei?, Somewhere in Italy e Ghiaccio, il suo ultimo webcomic è Ultime dalla Terra. Un vignettista in Patagonia, pubblicato su www.natangelo.it.
È sempre Venere di Chiara Dotta, Paesi Edizioni
Presentazioni del libro:
- 16 marzo, all’Okra Concept Store, in provincia diCuneo (Via Sant’Agostino n. 2, Mondovì), con letture delle attrici Elena Vacchetta e Valeria Bruno. Modera l’incontro la giornalista Debora Sattamino;
- 22 marzo, aCuneo, ore 21, presso il Club la Contrada.
«La luna sorge ancora dietro casa sua a illuminare il cortile e forse anche lei sorveglia i miei disastri dietro le tende nere. Attraversa il cortile come il vento che fa muovere le foglie. Mentre mi guarda, sorride».
Non solo geopolitica e attualità. Paesi Edizioni propone un nuovo romanzo, È sempre Venere dell’autrice Chiara Dotta. È il racconto di Daria, una donna in cerca della sua amata gatta Stella, sparita dal cortile di un palazzo in un quartiere di Torino. Una ricerca estenuante di sei notti e sette giorni, durante i quali emerge potente il vissuto di una donna tra precarietà, separazioni, difficoltà economiche e l’amore per altre donne e uomini, che l’hanno usata lasciandola senza amore. Come è accaduto a Cécile, ballerina dell’Operà di Parigi dell’Ottocento, la cui biografia affiora dalle pagine di un diario che Daria sta leggendo, e con la quale si immedesima: tra privazioni, delusioni, amori tormentati, il sentirsi solo un oggetto del desiderio, schiava dei soldi e dei potenti. Una storia di donne che si confessano e si fanno eco, alla ricerca di qualcosa che non trovano, come Stella, che fa da filo conduttore e le rispecchia simbolicamente. La ricerca della gatta scomparsa è la ricerca di sé e del proprio posto nel mondo.
Chiara Dotta. Nata a Cuneo nel 1976 e cresciuta a Mondovì, laurea franco-italiana in lingue e letterature, vive a Torino con le sue figlie. Autrice di due romanzi, racconti apparsi in raccolta e su alcune riviste letterarie, contributi a testi universitari, è professoressa di francese in un liceo linguistico.
Elena e la casa dal cancello rosso di Giorgia Meo, per i più piccoli…
Elena e la casa dal cancello rosso è la nuova opera letteraria di Giorgia Meo, Icaro Edizioni. Il libro racconta le avventure che vedono per protagonista una bambina di nome Elena, una piccola esploratrice curiosa, dallo sguardo attento e che non smette mai di scrutare tutto ciò che la circonda. Elena sogna di scoprire nuovi luoghi, per coltivare e assecondare la sua passione per l’esplorazione e l’occasione giunge propizia: un viaggio nel Salento insieme alla sua famiglia a bordo di un’auto scassata. Cominciano così le avventure più incredibili che mai avrebbe potuto immaginare. Oltre il cancello rosso che segna l’ingresso di quella che sarà la casa dove trascorrere le vacanze estive, Elena scopre un mondo fatato dove il dono dell’amicizia, il valore della gentilezza e la gioia dell’incontro segneranno le sue esperienze. Il libro parte con una situazione di piena normalità, ovvero un viaggio alla volta delle vacanze, su una graziosa macchina gialla. Il clima restituito al lettore è quello di una tranquilla famiglia, scossa però da piccole vicissitudini familiari, ovvero il leggero malessere della madre della protagonista. Il libro racconta i personaggi a bordo dell’auto in maniera dettagliata, nel loro aspetto e nelle loro passioni, regalando al lettore una descrizione chiara, completa e semplice, dei personaggi che si staglieranno lungo la narrazione.
La protagonista principale è Elena, una graziosa bambina dai capelli biondi e gli occhi azzurri, la cui curiosità e vivacità diviene simbolo della sua figura. Elena sembra incarnare concetti di gentilezza, pazienza e altruismo, in un mix che la rende una figura positiva in maniera totale. Attraverso i suoi occhi il lettore potrà godere di descrizioni paesaggistiche davvero entusiasmanti, come la visione dell’ulivo, del ginespro, del castagno, del pino di mare, e molto altro. La cosa più importante, che caratterizza Elena però, è senz’altro il suo rapporto col cane randagio “Frisky”. Il loro rapporto sarà fin da subito un legame unico, il cui riflesso permette al lettore di indagare da vicino l’importanza di avere un amico a quattro zampe, e di come la sua vicinanza possa risultare un valido alleato per l’uomo. L’autrice fornisce una visione sentimentale del rapporto animale-uomo, permettendo al lettore non solo di vedere da vicino la loro profonda amicizia, ma anche di vedere come un team fatto da uomo e animale, possa risultare vincente in molte situazioni. Attraverso il rapporto con Frisky, il concetto che diviene parte essenziale del testo, è senz’altro quello di cura: la cura per un randagio, per un genitore, e persino per esseri mitologici con le ali. Il concetto di prendersi cura di qualcosa o qualcuno, restituisce al lettore una serie di lezioni morali senza pari. Il libro è quindi adatto ai più piccoli senza dimenticare le fila dei “grandi” che vogliono ancora sognare.
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