Letture di settembre: un progetto d’arte e un libro per Matteo Guarnaccia; storia de “Il Gattopardo” nella DDR, di Bernardina Rago
“Santi e Briganti – Immagini e pensieri da una coscienza ispirata dall’amore” di Matteo Guarnaccia
Da Vivienne Westwood a Ipazia, da John Lennon a Bob Dylan, da John Cage a Picasso, Duchamp, i Preraffaelliti e tanti altri, 100 ritratti originali dell’autore in mostra da Antonio Colombo Arte Contemporanea in occasione dell’uscita del nuovo libro edito da ShaKe Edizioni
Dal 17 ottobre al 9 novembre 2024 Anteprima mostra ritratti e presentazione del volume: giovedì 17 ottobre alle ore 18.00
«… Per me, la creatività, è un dovere biologico. Sono un grande curioso, e per decenni mi sono occupato, e mi occupo, di portare a termine le mie curiosità attraverso la pittura, i disegni, i collage, la scrittura e le azioni… Ho disegnato, disegnato… scritto tutto quello che mi ha attraversato. L’arte è luce e nutrimento…L’amore è la più alta forma di consapevolezza…». Matteo Guarnaccia
Santi e Briganti – Immagini e pensieri da una coscienza ispirata dall’amore – è l’ultimo progetto pensato, ricercato e disegnato dall’artista Matteo Guarnaccia prima della sua scomparsa e dedicato a una serie di artisti, filosofi, musicisti, poeti, scrittori, rivoluzionari, guru, santi, pensatori, movimenti, outsider, trickster e compositori che hanno messo in discussione lo stato delle cose agendo di conseguenza, da Vivienne Westwood a Ipazia, da David Bowie a Bob Dylan, da Picasso ai Preraffaelliti, da San Francesco a Buddha, solo per citarne alcuni. Proprio come Guarnaccia, che ha sempre testimoniato – intensamente, attraverso la sua arte e la sua vita – lo stato delle cose, con azioni, gentilezza, rigore ed empatia. A raccoglierne il pensiero e la creatività è il prezioso volume, pubblicato da ShaKe Edizioni in uscita il 18 ottobre 2024, che comprende più di cento ritratti dal tratto inconfondibile ed elegante, accompagnati da altrettanti pensieri dei protagonisti e schede a loro dedicate, oltre a numerose pagine che ripercorrono la straordinaria vita artistica di Guarnaccia e il suo percorso.
Santi e Briganti verrà presentato in anteprima giovedì 17 ottobre 2024 alle ore 18.00 da Antonio Colombo Arte Contemporanea, in via Solferino 44 a Milano, galleria da sempre presente con numerosi progetti di Matteo Guarnaccia, che inaugurerà la mostra dedicata agli oltre cento ritratti originali contenuti nel libro, esposti fino al 9 novembre 2024 nello spazio del “Magic Bus” all’interno della galleria. Da musicisti come John Cage, Jim Morrison o Elvis Presley a filosofi come Apuleio, Ipazia o David Thoreau; da artisti come Vincent Van Gogh, Marcel Duchamp o i Futuristi, a icone come Vivienne Westwood, fino a rivoluzionari, guru, poeti, scrittori, santi, pensatori e outsider. I personaggi rappresentati provengono da mondi diversi, ma sono tutti affini per aver messo in discussione lo stato delle cose, come Matteo Guarnaccia che lo ha testimoniato attraverso la sua arte e la sua vita.
Nelle sue 256 pagine totalmente illustrate con 108 tavole in formato grande, il volume li racconta attraverso ritratti inediti ricchi di significati simbolici e caratterizzati dal tratto unico di Matteo Guarnaccia. Ciascun ritratto è inoltre accompagnato da un “pensiero”, una citazione del protagonista, insieme a un testo redatto da Matteo Guarnaccia e David Bernardini.
Scomparso nel 2022, Matteo Guarnaccia è stato una figura di riferimento della cultura visionaria contemporanea, protagonista negli anni Settanta della scena controculturale europea. Artista libero, raffinato e dai diversi talenti – dal disegno alla pittura, dalla scrittura alla docenza e dalla storia dell’arte alla musica – ha dedicato la sua vita e la sua arte alla bellezza della diversità, degli esseri umani e dell’universo, testimoniando sempre l’importanza di cercare l’origine delle cose. Un grande innovatore e “studioso”, colto, sincero e positivo, che ha sempre avuto uno sguardo acuto sul mondo, disegnando un meraviglioso e “possibile mondo”, elaborato con ironia, verità e bellezza. Definito dalla critica: «… Un Bosch contemporaneo… Un uomo del Rinascimento dai lussureggianti mondi tribali…», ma anche un fantastico narratore.
Il Gattopardo a guardia del Muro Storia di un giallo letterario nella Germania socialista di Bernardina Rago
La storia appassionante della diffusione del Gattopardo di Tomasi di Lampedusa nella Germania della DDR, che da romanzo considerato eretico dalla sinistra ortodossa diventò simbolo del nuovo corso socialista. È il 1960: le due Germanie sono già da tempo divise e il regime socialista della DDR, per cui l’Occidente rappresenta un’enorme minaccia, si appresta a costruire il Muro di Berlino. In questo clima di rigidità politica e culturale, in cui ogni azione, scelta e comportamento viene analizzato per verificarne la coerenza con l’ortodossia socialista, un libro arriva come un alieno e varca la cortina di ferro che sta per calare definitivamente sulla DDR. È il Gattopardo di Tomasi di Lampedusa, romanzo della decadenza di una famiglia aristocratica, già oggetto di una ricezione controversa in Italia, dove non gli sono stati risparmiati attacchi violenti dagli intellettuali della sinistra più ortodossa. Ma, contro ogni pronostico, il romanzo supera la rigida prassi che guida le scelte editoriali della Germania est, giungendo addirittura a presentarsi come simbolo del nuovo corso socialista. Artefice e primo motore di questa pubblicazione irrituale è Alfred Kurella, capo della Commissione Cultura e braccio destro di Walter Ulbricht, capo di Stato della Repubblica Democratica Tedesca.
Muovendosi tra le insidie incrociate delle procedure e dei sospetti di eresia ideologica, fra argomentazioni fantasiose, critiche internazionali e infiniti imprevisti burocratici, Kurella si fa paladino di un libro che per lui è un vero colpo di fulmine. Fra materiale d’archivio, testimonianze dirette e documenti finora mai tradotti, prende vita un’avvincente ricostruzione storica che si legge come un’indagine poliziesca. Un prezioso tassello nella storia di uno dei più grandi capolavori della letteratura italiana del Novecento.
Bernardina Rago (1957), laureata in Lingue e Letterature Straniere e in Lettere Moderne a Bari, è stata docente di Tedesco in Italia e poi Lettrice ministeriale alle università di Bonn e Düsseldorf. Ha conseguito il Dottorato presso l’Istituto di Romanistica dell’Università di Potsdam. Ha prodotto vari studi sulla ricezione della letteratura italiana nella DDR.
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