Lettera aperta dei detenuti di Saluzzo
Alla cortese attenzione della cittadinanza, alle testate giornalistiche, ai giornalisti, alle radio, alle televisioni, alle fanzine, ai social network, a coloro che hanno un profilo Face-Book o Twitter, a tutti coloro che, in qualsivoglia maniera, hanno l’opportunità di diffondere una lettera che un gruppo di detenuti del carcere Rodolfo Morandi di Saluzzo ha deciso di scrivere ogni anno, a ridosso dell’8 settembre, una lettera aperta alla cittadinanza.
8 settembre 2021
Anche quest’anno abbiamo raccolto il testimone, tra vecchi e nuovi detenuti che fanno parte del gruppo di scrittura “Cascina Macondo” che ci dà la possibilità di avere una finestra da cui poterci affacciare e respirare una boccata di ossigeno.
Eccoci pronti per l’impegno preso quattro anni or sono di scrivere la nostra lettera aperta alla cittadinanza a ridosso dell’8 settembre giorno in cui si festeggia l’armistizio e la nascita della resistenza. Abbiamo scelto questa data fortemente simbolica per far sentire la nostra voce nella speranza che qualcuno possa trarre da queste nostre parole conclusioni costruttive.
Il 2020 è stato l’anno del Covid, e il 2021 non è stato da meno. Attività culturali e didattiche sospese, le visite dei familiari annullate, il volontariato inconsapevolmente assente, focolai di pandemia con relative quarantene, sono solo alcune delle difficoltà che abbiamo dovuto gestire. In questi spazi di silenzio abbiamo imparato quanto sia importante per noi la collettività, quanto sia importante costruire insieme un percorso di educazione scolastica, emotiva, psicologica che è fondamento per costruire una nostra nuova identità. Abbiamo imparato e neutralizzare le barriere dell’odio verso le divise, i preconcetti, e verso le apparenze. Veniamo sempre soppesati per quello che abbiamo fatto e mai per quello che vogliamo fare e per il cambiamento che è avvenuto in noi.
Noi sappiamo bene cosa significhi essere in “cattività”, stare chiusi senza la possibilità di fare quello che si vuole. Rivolgiamo un invito alla cittadinanza a riflettere per non essere travolti dalle emozioni negative, a restare uniti, ad essere forti e pronti per un nuovo giorno e propositivi.
Un appello particolare lo rivolgiamo alle fondazioni che finanziano i progetti nelle carceri.
Che la nostra voce possa giungere sino a voi dunque, fondazioni e cittadini liberi, per dirvi che dietro l’angolo, chiuso da alte mura, ci siamo anche noi detenuti. Forse avrete meno riconoscimenti, ma abbiate la curiosità di visitare il carcere e di interagire con noi dentro le mura. Sovvenzionate generosamente quelle onlus, associazioni, cooperative sociali e chiunque abbia progetti educativi rivolti a noi detenuti, progetti che possano aiutarci a crescere e a cambiare.
Chiunque abbia varcato la soglia del carcere e ha avuto modo di conoscerci davvero, sa che possiamo dare molto, specie se gli interlocutori sono onesti, preparati e portatori di valori e umanità.
Investite su di noi.
Conoscenza, studio, lavoro, diritto, cultura, arte.
Poter essere risorsa utile alla comunità. Siamo l’ultima ruota del carro, ma anche quella ruota ha il diritto-dovere di contribuire a far muovere il carro.
Ringraziamo tutti coloro che hanno dato voce e spazio a questa lettera.
8 settembre 2021 – Carcere di Reclusione “Rodolfo Morandi” – Saluzzo
Ally Said Mhando, Antonio Bonura, Camillo Bellopede, Donato, Emilio Toscani, Gian Luca Landonio, Guglielmo Giuliano, Giuseppe Casciola, Emilio Scognamiglio, Luca Cosmo, Leonardo Mommolo, Maurizio Tripodi, Salvatore Criscuolo, Niveo Batzella, Roberto Agnello
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