Lettera aperta all'assessore Filiberto Zaratti
In questi anni una scellerata politica di gestione del territorio ha portato progressivamente al depauperamento della risorsa idrica disponibile fino a determinare un abbassamento del Lago di oltre 40 cm all’anno anche in presenza di una forte ripresa della piovosità. Tale trend è a mio parere motivato da una serie di azioni di politica del territorio tra cui vanno sottolineate la progressiva cementificazione ed impermeabilizzazione di aree urbane sempre più estese senza una concezione di recupero e riutilizzo delle acque reflue; la cementificazione delle cunette stradali con conferimento in fognature RIGOROSAMENTE miste cioè di collettamento delle acque chiare e nere; sistemazioni idrauliche irrispettose dei tempi di corrivazione necessari ad aumentare l’infiltrazione efficace; lo scavo di pozzi anche in dispregio di tutte le norme di salvaguardia che negli ultimi dieci anni anche Lei ha meritoriamente contribuito a promuovere eccetera (l’elenco potrebbe continuare).
Le scrivo quindi questa lettera anche perché, l’effetto della mia interrogazione sul tema specifico di una settimana fa ed indirizzata al Presidente del Parco, ha ottenuto come effetto una delibera di Consiglio Direttivo del Parco che invoca all’unanimità un tavolo tecnico da insediare il prima possibile.
Caro Assessore, Non è un problema di tavoli tecnici.
Va ripensata la politica di gestione del territorio. Non è pensabile che nel 2008 si utilizzi, per ogni servizio della vita civile, industriale ed agricola acqua potabile che una volta utilizzata va a finire in fogna ed allontanata dal bacino di prelievo. Non permettiamo che accada nel bacino endoreico dei Colli Albani, unica area ad aver conservato una parvenza di area naturale. Assessore Zaratti, se conserva una scintilla di quell’ambientalismo che l’ha animata per anni, blocchi il progetto fognario e costruiamo un sistema di città sostenibili come avviene dagli anni ’70 in tutti i paesi nordici. Investiamo le risorse in sistemi depurativi locali mediante fitodepurazione con riutilizzo dei reflui, la frazione Vivaro rappresenta un eccellente luogo per tale tecnologia. Nei paesi costruiamo reti di acque chiare raccolte dai tetti e dalle strade che possano essere riutilizzate come acque di seconda categoria. Nelle ristrutturazioni edilizie pensiamo alle reti duali per acqua potabile ed acque di servizi con diverse destinazioni a valle. Ricostruiamo il lago Regillo che fino agli anni 50 rappresentava il sistema di regolazione delle falde oltre che una formidabile riserva di fauna selvatica. Si spenda infine affiché il Parco rappresenti un laboratorio tecnico di studio e sperimentazione e non l’ufficio di promozione turistica dei Castelli. Il mondo è molto cambiato dagli anni ‘50 ma nelle nostre città gli errori del passato si ripetono e sembra che ci privino della speranza di un futuro.
Con cordialità
Massimo Moroni
Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?
Scrivi un commento