Lettera aperta al Sindaco di Roma Marino
Migliaia di residenti stanno avversando da anni questo “stupro” del territorio. Lei ci aveva convinto, in campagna elettorale, di essere al di fuori delle note dinamiche romane, pertanto Le forniamo le nostre ragioni sperando che sia fedele a quanto promesso. In primis l’area è degna di protezione, per le stesse motivazioni addotte per l’adiacente parco di Tor Marancia. Ė una parte di Agro Romano attraversata da corsi d’acqua, ancorché proditoriamente interrati. Gli scavi archeologici, solo parziali, hanno fatto rinvenire un vero tesoro: una residenza suburbana di epoca imperiale, una necropoli, due strade confluenti in basolato perfettamente conservate. Ma c’è un elemento ulteriore, che dovrebbe interessarLa in prima persona quale responsabile degli uffici capitolini: il totale spregio della disciplina urbanistica. Oltre alla mancata Valutazione di impatto ambientale, si vogliono aggiungere migliaia di nuovi abitanti senza alcuna infrastruttura di trasporto su ferro, in palese violazione dell’articolo 99 delle NTA del Prg del 2008. Si sono inoltre verificate gravissime illegalità: abbattimento di casali ottocenteschi vincolati, distruzione di un monumento funerario, false dichiarazioni per ottenere autorizzazioni a costruire sul Fosso delle Tre Fontane, che come ha chiaramente ribadito il MIBAC è effettivamente e sicuramente vincolato, nonostante gli atti artificiosi proposti dalla Regione Lazio e prontamente impugnati. Per tale motivo, è partita una indagine della magistratura e sono in corso gli interrogatori di sei soggetti rinviati a giudizio, tra rappresentanti del Consorzio di costruttori e dirigenti capitolini. Ci è stato detto che sul progetto il Comune non può tirarsi indietro, causa il risarcimento di penali milionarie. Ebbene, Le ricordiamo che in un contratto le obbligazioni di una parte non sono più valide se la controparte ha dichiarato il falso o ha infranto la legge. Riteniamo gravissimo che non si blocchi totalmente il cantiere, rispetto ai soli tre ettari inibiti. Per quanto esposto, Le chiediamo di rinunciare al progetto e di promuovere l’apposizione di un vincolo archeologico e paesaggistico su tutta l’area da parte del Ministero dei Beni Culturali. Abbiamo apprezzato il suo progetto di tutela del Colosseo, dei Fori, del Tridente ma le ricordiamo che i cittadini romani non vivono solo nel centro storico: hanno bisogno di cultura e qualità della vita anche in altri quartieri. Ci auguriamo infine, che lei voglia essere ricordato come il sindaco del cambiamento di Roma, da città della speculazione a città della legalità, dei diritti e dei cittadini.
Coordinamento Stop I-60 AssoTutela
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