Lettera aperta al Sindaco di Monte Compatri
Tuttavia parrebbe che l’unico passo fatto fino ad ora si sia mosso solo nella direzione di “ripulire” il centro storico dagli immigrati e in tentativi di rendere più sicure le sue strade.
Tuttavia nella conferenza stampa che lei ha convocato ad hoc si era parlato anche di integrazione, accoglienza, prevenzione del disagio e soprattutto di una soluzione abitativa per gli abitanti delle cantine, non solo di sgombero e controlli polizieschi.
Soprattutto non capiamo una cosa: quando si parla della questione delle cantine, perché non si accenna mai a punire chi ha frodato il fisco e violato le leggi affittandole in nero? E se si parla tanto di diritti e di sicurezza, perché non si va a cercare e punire chi impiega lavoratori al nero nei cantieri e nei servizi (un problema che riguarda gli immigrati ma anche gli italiani) evadendo il fisco e magari violando le leggi sulla sicurezza?
Non vorremmo pensare che gli immigrati vanno bene solo quando sottostanno a condizioni abitative e lavorative precarie ed illegali, a tutto vantaggio di affittuari o di datori di lavoro che speculano su di loro a vari livelli ed a patto naturalmente che lo sfruttamento ed il disagio che ne consegue non sia troppo evidente.
Se è vero che l’amministrazione progetta di aprire uno sportello informativo per immigrati e di impiegare alcuni assistenti sociali affinché si occupino solo di immigrazione, non possiamo che essere d’accordo, ma forse ci sono delle sfaccettature del problema che sfuggono: l’integrazione non è riducibile ad una mera politica assistenzialista, né ad una serie di provvedimenti burocratici. L’assistenza è importante e fondamentale soprattutto per gli immigrati appena giunti nel nostro paese, ma ciò che realmente serve, a nostro avviso, sono politiche migratorie e non solo leggi sull’immigrazione e decreti repressivi rivolti a chi delinque.
L’Associazione ViaLibera ribadisce la sua volontà a mettere a disposizione le sue competenze in materia di immigrazione per cercare delle soluzioni adeguate ed efficaci, tra cui la proposta di aprire un Centro di Aggregazione Interculturale attraverso il quale creare dei canali di comunicazione e di scambio, di conoscenza reciproca e fiducia tra la popolazione locale e quella straniera, coinvolgendo quanti più attori sociali possibili.
Siamo convinti, infatti, che “ripulire” il centro storico non è sufficiente, anzi, non c’entra nulla con il discorso di integrazione inteso proprio come reciproca conoscenza gli uni degli altri: sono necessari dei progetti di accoglienza, solidarietà ed integrazione all’interno dei quali tutti gli attori sociali e istituzionali devono essere coinvolti, attività di formazione e di informazione, di conoscenza, di scambio.
Se questa amministrazione si ponesse in un ottica di trarre ricchezza (culturale, politica, sociale) dal fenomeno migratorio, anziché affrontarlo come un problema di ordine pubblico da reprimere e tenere sotto controllo, siamo sicuri che i fenomeni di disagio e di conflitto diminuirebbero notevolmente a tutto vantaggio di una sicurezza sociale reale, che non trova il suo fondamento e motivo di esistere nella paura dell’altro, ma nella consapevolezza dell’importanza di rispettare e garantire i diritti di tutti.
Distinti saluti
Associazione ViaLibera
ViaLibera00@yahoo.it
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