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Lettera aperta al sindaco di Frascati

Gennaio 27
16:50 2011

Caro Sindaco,

sto qui, a sottolinearti in modo incisivo, la mancanza di iniziative concrete per salvaguardare il nostro ospedale da giochi di possibile speculazione edilizia nella area ove grava il nosocomio.

Non so, con quale cognizione, il Presidente della Regione Lazio abbia preso l’iniziativa di chiudere il pronto soccorso, tanto da mettere a rischio la vita dei cittadini che hanno necessità di emergenza sanitaria. Non voglio parlare di mal sanità, delle speculazioni, del clientelismo, degli sperperi e chi più ne ha più ne metta. Le cronache dei giornali sono piene di puntualizzazioni di denunzie sulla stato della sanità in generale e nel Lazio.

Le notizie sullo stato dell’indebitamento del sistema sanitario laziale era già insostenibile tanto da metter in piedi una operazione “Cartesio” che ha creato finanza “finta” ma ha tramutato gli immobili da proprietà pubblica ad una società di capitale SpA. Dall’operazione “Cartesio” ad oggi, nulla è stato fatto per risolvere i problemi economici del sistema sanitario laziale. Tanto, che si decide di chiudere degli ospedali per rientrare del deficit. A tutt’oggi, nessun partito, né giornale, né sindacato, ci ha reso edotti del perché del deficit, o i responsabili che lo hanno creato. Quali strategie da adottare per risolvere gli atavici problemi finanziari dovuti, a quanto su detto.

Per rimediare allo “sfacelo” finanziario, il Presidente della Regione riduce posti letto, chiude gli Ospedali, in barba alle esigenze sanitarie dei cittadini con tutto quel che ne consegue.

Il piano sanitario già approvato prevede anche il ridimensionamento dell’Ospedale di Frascati con addirittura la chiusura del Pronto Soccorso. Dopo di che non si chiamerà più “pronto soccorso” ma “Soccorso Traffico Permettendo”.

La chiusura del pronto soccorso è il preludio alla chiusura totale dell’ospedale di Frascati, anche perché è emerso il progetto di costruire un nuovo Ospedale di 500 posti a ridosso di Cinecittà. A seguire, non ci vuole la “palla di cristallo” per prevedere una destinazione edilizia dell’area ospedaliera di Frascati.

Certo di contro altare c’è l’ amministrazione più in generale, non mi pare che alla Regione si stia stringendo la “cinghia”, “macchine”, “poltrone”, meglio tacere. In sintesi la fabbrica del “nababismo” di regione non va in crisi, anzi, e aumenta la “produzione”. C’è qualche cosa che non suona. Un amministratore che si trova a gestire una situazione di crisi razionalizza le spese, calibra gli interventi, razionalizza i servizi e cerca di qualificare le prestazioni, controllando gli sperperi cercando di moralizzare il sistema ove ce ne fosse bisogno. Come si risolve il problema? Chiudiamo gli ospedali? Anzi no! Ne faremo un più bello e più grande che prius. Vedi “ospedalone” di Ariccia. Quel giorno, caro Stefano, c’eri anche tu, con la fascia tricolore alla posa della prima pietra. Io sarei andato con i “pomodori”

All’incontro organizzato da Enrico del Vescovo tra gli interventi dei relatori, è emerso il disegno centralista della sanità. Un disegno che parte da lontano con l’istituzione delle ASL, un sistema sanitario che ha degradato progressivamente il nostro ospedale fino alla possibile chiusura. Non vi nascondo il piacere che mi è stato riservato manifestando consenso al mio intervento, a significare che la sanità non ha colore politico.

Certo, l’obbiettivo sarebbe quello di ostacolare il centralismo sanitario e destinare le risorse tradotte in milioni di € che andrebbero destinati al potenziamento degli ospedali esistenti, baricentri di bacini importanti per gli aumenti demografici dovuti alla cementificazione di questo ultimo periodo dei Castelli Romani. Quando “tirai” la sedia al relatore che ci venne a presentare il progetto ASL, perché il sistema sanitario sradicava il malato dal suo contesto abitativo. Ovvero annullare la personalità dell’essere umano e identificarlo con un posto letto. Allucinante! Alla luce di quanto sopra, credo sia censurabile l’iniziativa di privare un’area con una utenza significativa di un pronto soccorso, servizio vitale per la salvaguardia della salute dei cittadini nell’emergenza.

Se mi permetti un paradosso, non si può parlare di controllo delle nascite, ma ci può stare la morte senza controllo. Un ipotesi di fantareato, ci potrebbe stare, omicidio colposo per disorganizzazione sanitaria.

Tra gli oneri istituzionali del Sindaco e quella di tutelare anche la salute dei suoi cittadini. Tu sai che un po’ di diritto amministrativo lo conosco, non dimenticare che vi avevo informato sullo stato proprietario dello stabile dell’ospedale. Come del piano sanitario approvato adottato dalla Regione Lazio. E per questo vi avevo consigliato l’esproprio. Vedi Stefano, ti dovresti domandare quanto costa la cittadino il servizio sanitario. Ti rammento che il servizio sanitario il cittadino lo paga due volte, uno con la tassazione ordinaria e un altro per l’inefficienza, per una diagnosi urgente o paga o “more”. Nonostante ciò si chiude anche il pronto soccorso. Tutti potremmo aver bisogno dell’emergenza sanitaria che deve essere garantita comunque.

Ad “azione” forte, “reazione” forte. Io ho studiato il carteggio, mi sono consigliato e confortato sulla strategia dell’esproprio che è la più praticabile. Anche perché l’eco sarebbe di possibile impatto con l’opinione pubblica che avrebbe di certo un risvolto positivo. Il Consiglio Comunale votando la mozione di esproprio, manifesta una volontà politica. Anche perché ci sono “donazioni” vincolanti che non possono essere ignorate. La volontà di esproprio si traduce in azione concreta comunicando agli interessati l’intenzione, per utilità pubblica ( se non utilità la sanità che cosa è?) se agli interessati non fossero d’accordo, faranno ricorso al TAR. In tribunale faremo valere le nostre ragioni, Perché no, anche l’eventuale diritto di prelazione per garantire la salute del cittadino previsto dalla Costituzione.

Dopo il TAR il Consiglio di Stato, fino alla Corte di Giustizia Europea a chi conviene?

Nel frattempo non si potrebbe escludere l’auto gestione del Pronto Soccorso tra le pieghe di bilancio ci sarebbero anche le risorse economiche è solo volontà politica. Di certo per me l’argomento non è chiuso.

Un Consiglio, evita di passare alla storia di Frascati per il Sindaco che si è fatto “chiudere” L’ospedale di Frascati che gode di storia e tradizione.

A tua disposizione

Paolo Pellicciari

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