Lettera aperta al Sindaco Adolfo De Angelis
Le pongo una semplice domanda: crede veramente che ignorare gravi problemi e sperare nella fortuna sia una buona idea? Arrivo subito alla questione: è passato quasi un anno e mezzo dal crollo dell’edificio in Corso Pierluigi e, in coscienza, si sente di poter affermare di aver fatto di tutto per evitare che drammi come questo accadano di nuovo? Sembrerebbe che il crollo si sia verificato in concomitanza del cedimento di una volta della sottostante cisterna romana che si estende sotto Vicolo del Duomo e buona parte del Corso Pierluigi. Non sono ancora chiare le cause del collasso e, vista la particolare realtà cava del sottosuolo del centro prenestino, ci domandiamo: qual è lo stato “di salute” delle strutture portanti sotterranee? L’Amministrazione ha messo in atto le opportune verifiche e interventi di monitoraggio del sottosuolo? Gli abitanti di Corso Pierluigi possono stare davvero tranquilli? C’è il pericolo di altri crolli? Queste stesse domande le ponemmo più di un anno e mezzo fa con un comunicato stampa, poi portammo la questione in Consiglio comunale, dove, peraltro, chiedemmo il censimento degli edifici a rischio della nostra città, un confronto pubblico sul crollo e, in generale, sulla sicurezza a Palestrina. Risultati zero. Perché? Eppure forti perplessità le ha dichiarate anche la Soprintendenza Archeologica del Lazio, scrivendo nella nota del 23/1/2015 riguardo la necessità di un “attenta riflessione sulla possibile esistenza di situazioni analoghe in altre aree della città”, tanto che ad Aprile 2015, in una successiva nota, Le chiese di istituire un gruppo congiunto di lavoro, in modo che tecnici della Soprintendenza, tecnici del Comune e Polizia Locale, potessero fare una ricognizione nell’area interessata dalla cisterna, al fine di verificare la conservazione dei reperti archeologici emersi e la solidità ed efficienza delle strutture portanti. Un azione, di certo, volta a garantire sia la sicurezza dei cittadini che il recupero e la salvaguardia, citando le parole della stessa Soprintendenza, “di una imponente, estesa ed articolata struttura di interesse archeologico”, valutando l’opportunità di una sua valorizzazione e possibilità di fruizione turistica.
Lei rispose alla Soprintendenza di essere favorevole, poi la cosa non ha avuto un seguito e questo nonostante il richiamo di quest’ultima alla gravità del caso. Perché? Eppure andava fatta urgentemente e invece, dopo un anno e mezzo, siamo ancora al punto di partenza. Questo è grave. Perché rischiare? Di certo in questa vicenda non avete brillato per efficienza. Nella relazione tecnica del 23 ottobre 2014 il vostro perito scriveva “Già dalla sera del 19 -ottobre-2014 lo scrivente ha preso parte ad atti ricognitivi sul sito maturando immediatamente la convinzione dell’imminente collasso totale della struttura riconfermata dalla visita del mattino successivo del 20-ottobre-2014”; non solo, anche i Vigili del Fuoco, nel fonogramma redatto a seguito del sopralluogo del 19/10/2014, scrivevano “…il prolungarsi di tale situazione, chiaramente in evoluzione, potrebbe provocare una situazione di pericolo con potenziale collasso strutturale dei fabbricati…” E voi cosa avete fatto? Avete messo una transennina a un metro e poco più dall’edificio pericolante lasciando il passaggio carrabile e pedonale, come se il rischio fosse quello della caduta di qualche pezzo d’intonaco! Avete e abbiamo avuto fortuna, questa è la verità. Se il crollo fosse avvenuto due ore dopo sarebbe stata una tragedia. Anche nelle fasi successive al grave evento siete riusciti ad avere comportamenti incerti e non trasparenti, come per la questione sulla regolarità delle procedure amministrative, adottate per la copertura finanziaria dei lavori di messa in sicurezza dell’area (circa 200.000 euro), ma di questo torneremo a parlare. Va bene che a Palestrina abbiamo il Santuario della Dea Fortuna, ma, Egregio Sindaco, non esageri troppo!
Palestrina ha bisogno che si governi il territorio nell’interesse di tutti, in modo efficace, rapido e trasparente. Su questo v’incalzeremo, giorno dopo giorno, perché, secondo noi, è il Comune che si deve modellare sulle esigenze della popolazione, non il contrario.
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