Lettera aperta al Comune di Rocca Priora: Quali diritti dei cittadini?
Dott.sa Sindaca
Il nostro comune si trova certamente sotto organico nel personale degli uffici, a questa difficoltà si è aggiunto certamente il look down dovuto al Covid 19, ma che i rapporti cittadino e amministrazione siano quasi nulli, ha il suo dire. È sufficiente fare un numero di un servizio per capire se vi è risposta.
Personalmente mi sono recato presso il comando dei Vigili nei giorni di ricevimento, di venerdì 7 agosto, dove incrocio la Comandante con una Vigilessa che mi comunica degli impegni e se posso passare il martedì successivo. È martedì alle 9.40 sono presso l’ufficio, non c’è nessuno, solo alcune persone ed un signore che ci ripete che non può fare nulla, serve la presenza di un responsabile. Si va via, verso le ore 11.00 telefono speranzoso che qualcuno sia arrivato, nessuna risposta. Giovedì nel pomeriggio ore 15.30 circa (si riceve dalle 15 alle 16), un segnale continuo di occupato (segno di telefono fuori posto) non mi consente un contatto, sia per andare che per avere eventualmente un appuntamento. Siamo a venerdì 14 agosto, ore 9.30, apertura per ricevimento al pubblico, sulla porta un foglietto dice che per oggi non sono presenti.
Ho delle verbalizzazioni da vedere con l’ufficio, inoltre reduce da una operazione, volevo avere indicazioni per poter accedere al centro storico nelle sere di festa. Mi è sufficiente essere accompagnato e poi ripreso con la mia vettura. Ho semplicemente fatto una protesi all’anca, questo mi rende momentaneamente inabile, non mi servono tesserino speciale per portatori di handicap. Nella mia terapia oltre all’apporto di fisioterapisti, è indicato: delle brevi e frequenti passeggiate a piedi, sono un ottimo esercizio. Ma eviti i terreni incidentati o in pendenza.
Caso vuole che io abiti a Rocca Priora, dove salite e discese sono l’ordinario, purtroppo non abito ad Ostia. Quando esco di casa lo faccio con la macchina, sino ad un luogo in falso piano, o comunque abbastanza in piano. Il mio pensiero è semplice, sono giorni di festa, arrivo con la vettura presso il sottopasso del centro storico dove il “vicolo di mezzo” ed i restanti vicoli sono abbastanza in piano.
Semplice, non ho avuto occasione di parlare con i Vigili, la macchina mi scarica, sono poco più di 50 m, e torna via in cerca di parcheggio. Arrivati alle transenne troviamo la Vigilessa, gli faccio notare che sono con le stampelle, integerrima non ci consente l’ingresso dicendo che bisogna andare a piedi. Evito qualsiasi reazione, scendo ed inizio a salire, poco dopo il mio sforzo si fa sentire, ormai la moglie e via a trovare parcheggio. Con fatica arrivo dove sono i Boy Scout, temperatura, dati ed entro nel centro storico. Sforzo a parte, nessun problema, una buona serata. Dopo circa un’ora e mezza vado via, fare il tratto in discesa può essere pericoloso, sia per una caduta che anche per una torsione del busto, inoltre la strada è di vecchi san pietrini, chiedo a mia figlia di raggiungermi con la macchina al sottopasso, dove sono i Boy Scout.
Dopo breve attesa presso le transenne, non presentandosi nessuno con la macchina passa in uno spazio tra la ferrata e la transenna, usciremo in seguito anche da questo spazio. La vigilessa vedendo la macchina percorrere quei 50 m si interroga del perché sia li. Mia moglie gli dice: è mia figlia, è venuta a prendere il padre, sta con le stampelle. La vigilessa continua a dichiarare che non doveva passare, lei ha tolto le transenne ha vilato l’articolo 146, è passabile di multa dai 41,00 € in su. Nel frattempo mia figlia ha eseguito la manovra per andare via, la strada è deserta, ne vetture ne persone, solo noi, i Vigili e gli Scout. Alle continue parole di infrazione rivolteci si fa nuovamente notare che deve salire la persona con le stampelle. A questo punto la vigilessa si permette un giudizio avventato: il signore è salito già prima senza problemi.
A questo punto ho perso il controllo è visivamente agitato mi rivolgo alla vigilessa: cosa ne sa lei di quello che ho sofferto per fare tutta la salita. Non soddisfatta degli eventi la vigilessa chiede il tesserino invalidi, gli si fa notare che sono solo momentaneamente inabile e che per una settimana nessuno era negli uffici o rispondeva al telefono. Non contenta prende il telefono è fa una fotografia alla targa della macchina, ancora più agitato mi rivolgo ad essa: con quel c….o di telefonino fai la foto con la presenza mia con le stampelle. Nel dire ciò e muovendo le mano non penso alle stampelle, con le quali quasi colpisco la mano con il telefonino. Apriti cielo: volevi darmi le stampelle in testa! io sono un pubblico ufficiale mi dia un documento.
– Io il documento glie lo do, mi dica il suo nome, lei è al servizio dei cittadini, non contro.
Nel frattempo il secondo Vigile si reca a vedere le transenne, dove da distanza nota che sono al loro posto e torna indietro, elargendo parole di conciliazione. Contemporaneamente mia figlia mi infilava in macchina dicendomi di stare zitto.
Ci rechiamo all’uscita senza rimuovere alcuna transenna. (per la cronaca il giorno seguente sono state messe transenne più lunghe). Torno a casa, l’agitazione mi tiene sveglio gran parte della notte dove matura questo mio sfogo scritto.
Il 15 ed il 16 agosto avevo programmato di andare a piazza Zanardelli dove passare le serate. Dopo l’evento del giorno precedente mi sono auto recluso in casa, non ho voglia di “elemosinare un ingresso privilegiato” perché sono momentaneamente inabile, forse una nuova discussione potrebbe non essere controllata, e l’arroganza autorità di una pubblico ufficiale mi indurrebbe ad altre soluzioni.
Un forte ringraziamento all’amministrazione, ai solerti vigili introvabili nelle ore di ricevimento, ed alla sensibilità che si mostra alle persone in difficoltà.
Martini Gelsino
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