L’eros è vintage: ‘vietato ai minori’ nelle locandine d’epoca italiane dagli anni ’60 agli anni ’80
L’eros è vintage: ‘vietato ai minori’ nelle locandine d’epoca italiane dagli anni ’60 agli anni ’80. Una mostra a 7.8.Novecento
I tre decenni d’oro del cinema erotico italiano vengono raccontati attraverso le locandine e i manifesti d’epoca dei film che hanno segnato i sogni di intere generazioni. La mostra “Cinema erotico ‘60, ‘70, ‘80. Manifesti e locandine” è una proposta della XXI edizione di 7.8.Novecento, il Gran Mercato dell’Antico, dall’8 al 10 dicembre ModenaFiere. La manifestazione è uno degli appuntamenti più importanti – e più longevi – del settore antiquario a livello nazionale
Dalle immagini più castigate di “Malizia” a quelle più erotiche di “Emmanuelle” e “La chiave”: sono decine le locandine di film per soli adulti, dagli anni ’60 agli anni ’80, esposte nella mostra “Cinema erotico ‘60, ‘70, ‘80. Manifesti e locandine”, dall’8 al 10 dicembre ModenaFiere. L’esposizione racconta molto dell’evoluzione del costume nella società: è una delle proposte di questa edizione di 7.8.Novecento che – grazie alla collezione dell’architetto Giuseppe Di Bella e alla collaborazione di Studio Archeo900 – mette in mostra decine di manifesti e locandine che hanno fatto la storia del cinema erotico italiano.
La macchina da presa è sempre entrata a gamba tesa nella storia della rivoluzione sessuale, in particolare tra la fine degli anni sessanta e gli anni settanta, con una serie di incredibili capolavori dell’erotismo che hanno influenzato i sogni di intere generazioni. “Grazie, zia” (1968) e “Cuore di mamma” (1969) di Salvatore Samperi, “Nerosubianco” (1969) e “Drop-out” (1971) di Tinto Brass, “Il portiere di notte” (1974) di Liliana Cavani, “Salò o le 120 giornate di Sodoma” (1976) di Pasolini: sono solo alcuni dei rari manifesti originali esposti in questa mostra che rappresenta un viaggio nel microcosmo del cinema erotico, esplorando tutte le sensazioni e le implicazioni che la forza evocativa dell’eros ha restituito grazie alla settima arte.
Tra la metà e la fine degli anni sessanta alla base della politica commerciale vi era un fattore comune, ovvero la liberalizzazione dei costumi sessuali e dell’atteggiamento del pubblico nei confronti del sesso che aveva iniziato a manifestarsi in quel periodo. A rallentare drasticamente questo fenomeno, le leggi sulla censura che nella maggior parte dei paesi occidentali esistevano già, costituendo una misura di protezione contro la cosiddetta “corruzione morale”. Ma già negli anni settanta il pubblico fruitore dell’intera gamma dei film “sexy” non solo era aumentato in termini di milioni di persone, ma era anche ormai composto da individui appartenenti a strati sociali molto più vasti e differenziati. Infine i mitici anni ottanta saranno caratterizzati da una lunga serie di commedie sexy all’italiana, spesso senza grandi pretese, alle quali si contrapporranno film come “La chiave” del 1983 del regista Tinto Bras che rappresenta uno dei migliori esempi di film erotico a soggetto.
La mostra “Cinema erotico ‘60, ‘70, ‘80. Manifesti e locandine” vuole essere una perfetta sintesi di quello che cinematograficamente accadde in queati tre decenni, quando ormai le maglie della censura si erano allargate e i segni della rivoluzione sessuale, nella sua complessa rete di temi erotici e di costume si erano palesati e sparsi un po’ ovunque, grazie allo sdoganamento della commedia erotica all’italiana.
7.8.Novecento, il Gran Mercato dell’Antico
Se pensate che il design abbia avuto la sua massima espressione nel secolo scorso, se siete stanchi del minimalismo e del total white, se siete alla ricerca del pezzo unico e amate le piccole imperfezioni degli arredi del passato, l’apputamento da non perdere è con 7.8.Novecento, il Gran Mercato dell’Antico, in programma dall’8 al 10 dicembre presso ModenaFiere. Più vicino al Natale quindi – rispetto al tradizionale appuntamento di novembre – e con un’intera giornata festiva a disposizione dei visitatori. Un evento che avvicina il pubblico all’appuntamento con l’alto antiquariato di Modenantiquaria, sempre a ModenaFiere, dal 10 al 18 febbraio 2018.
La manifestazione, giunta alla trentunesima edizione, è organizzata da ModenaFiere in collaborazione con l’Associazione Antiquari Modenesi e Mercantico e richiama ogni anno migliaia di curiosi, ma anche appassionati e collezionisti a caccia di tesori: oggi, infatti, i pezzi rari si riaffacciano sul mercato con costi notevolmente più bassi rispetto agli standard di soli 10 anni fa.
Con 20.000 mq di esposizione articolati su due padiglioni della fiera e nel grande atrio centrale, la manifestazione accoglie quasi 300 antiquari italiani e stranieri. Qui sontuosi mobili vittoriani, statue antiche, troumeau settecenteschi, gioielli d’altri tempi convivono con il modernariato più pop. Un format volutamente eclettico per un pubblico che apprezza la pluralità di proposte per tutte le tasche. Grazie alla formula espositiva, che prevede anche momenti dedicati allo scambio tra espositori e commercianti, la manifestazione è diventata un punto di riferimento sia per gli operatori del settore che per i neofiti. Ma non è finita: per chi cerca capi e accessori con un passato da raccontare l’appuntamento è con il Vintage. Tra gli stand si trovano abiti firmati, ma anche accessori e capi di abbigliamento sartoriali di pregio non griffati: tutti, però, rigorosamente Vintage. 7.8.Novecento, infatti, racconta anche il periodo che va dagli anni ’20 agli anni ’80, con la moda, gli articoli da collezionismo, i profumi, gli arredi, ma anche gli oggetti d’uso quotidiano in quei decenni.
7.8.Novecento è aperta al pubblico a ModenaFiere (viale Virgilio 70/90) da venerdì 8 a domenica 10 dicembre con orario continuato dalle 10.00 alle 19.00. La giornata professionale, con il deballage riservato agli operatori, è giovedì 7 dicembre dalle 8.00 alle 18.00.
Infoline: ModenaFiere, tel. 059/848380 info@7-8novecento.it www.7-8novecento.it
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Ufficio stampa MediaMente
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