Legge elettorale: voto favorevole. Bene abolizione listino ma si doveva osare di piu’
“Abbiamo votato favorevolmente alla riforma elettorale perchè l’eliminazione del listino bloccato e l’introduzione della parità di genere è la degna conclusione di mesi di battaglia in commissione per dotare il Lazio di una nuova legge elettorale che possa permettere ai cittadini di poter scegliere al più presto i propri rappresentanti. Nel 2013, appena insedaiti, depositammo il nostro primo atto che chiedeva al consiglio di eliminare la stortura del listino nominato dal presidente e in ogni sede abbiamo reiterato la nostra volontà di abolirlo. E’ incomprensibile che l’aula non abbia conseguentemente eliminato il ‘simbolo del presidente’ dalla prossima scheda elettorale, ma è evidente che ci sia un progetto di marketing poitico dietro questa bocciatura da parte di chi da anni ha remore nel’affiancare il simbolo del partito al proprio cognome. Un testo con una storia travagliata per colpa dei distinti interessi della maggioranza, che scongiura profili di illegittimità delle prossime elezioni, ma che poteva osare di più, come dimostrato dalla bocciatura dei nostri emendamenti sul doppio turno e sull’abolizione del ‘privilegio’ per i partiti e movimenti già rappresentati alla Pisana che li esenta dal raccogliere le firme a sottoscrizione della propria lista, la dicono lunga su quanto la maggioranza sia interessata ai principi di governabilità e rappresentatività. Il Pd e i suoi alleati hanno anteposto le proprie paure ad una serena riflessione sulla governabilità della regione, questione centrale in un dibattito su una legge elettorale. La nostra proposta si basava sull’adozione del doppio turno, con regole simili a quelle in vigore per i comuni e per la regione Toscana, un emendamento di merito su cui sviluppare una discussione utile al futuro delle istituzioni regionali perchè è necessario dare ai cittadini i migliori strumenti per scegliere i propri rappresentanti e spezzare decenni di giochetti di partito accumunati da interessi non sempre coincidenti con quelli pubblici. Il doppio turno è stato bocciato da chi non avrebbe problemi a coalizzarsi con l’avversario per sovvertire la volontà popolare ed impedire ad un terzo di governare. Il secondo ementamento era stato invece propoposto per mettere tutti i soggetti politici in parità di condizione al momento di presentarsi agli elettori. Questi giorni ci hanno dimostrato però che il PD ed i suoi alleati nel consiglio hanno più facilità a prorogare un Piano Casa che a stabilire i principi per le prossime elezioni, preoccupati come sono solo della propria sorte dopo che avranno ricevuto nelle urne il conto per cinque anni di amministrazione disastrosa. Zingaretti e parte del PD sono gli unici sconfitti, come dimostra la sua assenza durante il voto, ha perso pur avendo la maggioranza, e, per assurdo, ha perso perchè è stato costretto a mantenere la parola data nel 2013, l’unica volta in questa legislatura.”
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