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Allo stato attuale, nella delibera approvata i fondi vengono destinati per oltre la metà alla Roma-Civitacastellana-Viterbo, cioè ad un’unica tratta ferroviaria, segnando così in modo forte la programmazione, lasciando praticamente a bocca asciutta le altre otto ferrovie regionali del Lazio da qui al 2013, rischiando di far perdere un’occasione ai pendolari, che davvero non possono permetterselo –dichiara Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio-. Avevamo chiesto di approfondire la discussione, e un passo avanti è stato fatto destinando un po’ di risorse alla Roma-Latina, ma bisogna fare di più, soprattutto sull’acquisto di nuovi treni, aprendo subito un tavolo di confronto con Ferrovie dello Stato e Trenitalia che devono pure fare la loro parte. Sulla ferrovia Roma-Civitacastellana-Viterbo la nostra proposta è chiara, serve uno sforzo di fantasia che preveda anche il coinvolgimento dei privati, dando loro in gestione alcune parti di questa importante infrastruttura o delle aree di stazione che pure andranno completamente ristrutturate, per allargare la disponibilità finanziaria. Sulle ferrovie, il percorso è ancora tutto in salita, viste le difficoltà dei pendolari, e la disponibilità di treni è uno dei punti più importanti, non può subire alcuna battuta d’arresto, basta considerare cosa succede quando si rompe un treno per comprendere il pericolo. La scelta sui fondi strutturali per i trasporti è dirimente per il futuro dei pendolari per i prossimi anni, va verificata con grande attenzione, con un ragionamento ampio e condiviso.”

Così Legambiente commenta l’approvazione delle Delibera di Giunta sulla mobilità e il trasporto, che ha destinato oltre 325 milioni dei 590 milioni di Euro complessivi dei fondi strutturali alla ferrovia Roma-Civitacastellana-Viterbo. Legambiente ricorda alcuni dati in merito: negli ultimi dieci anni i numeri del trasporto ferroviario sono cresciuti moltissimo, raddoppiando i pendolari che viaggiano ogni giorno sulle ferrovie nel Lazio, che sono passati da 187mila a oltre 350mila, a cui si aggiungono i 200mila delle ferrovie concesse. E’ un percorso che ha visto investimenti importanti sulle infrastrutture, pensiamo all’elettrificazione e al raddoppio della linea FR3 per Cesano, alla FR1 da Orte all’aeroporto, alle nuove stazioni sulla FR2 per Tivoli. Sul fronte degli investimenti è stato però soprattutto l’acquisto del materiale rotabile a fare la differenza, portando i convogli che circolano nel Lazio dai 57 del 2000 ai circa 115 attuali.

Per il futuro, secondo le stime di Legambiente, attestandosi ad un incremento del 10%, i passeggeri nel 2010 arriverebbero a 385mila, mentre, considerando un incremento del 35%, al 2015 si arriverebbe a oltre472mila passeggeri trasportati ogni giorno. Numeri che richiederanno almeno 40 nuovi treni fino al 2015, che possano aggiungersi ai 115 che circolano oggi ogni giorno, aumentandone il numero fino a 145, prevedendo il ricambio di 10 convogli, con un primo intervento per almeno 10 nuovi treni, che va realizzato molto rapidamente. Una necessità che richiederebbe investimenti per circa 330 milioni, un numero da raggiungere con la partecipazione di Trenitalia, ma molto molto lontano da quanto previsto per ora dalla Regione Lazio.

Legambiente ricorda anche alcuni numeri della ferrovia Roma-Civitacastellana-Viterbo, gestita da Metro, che ha senz’altro bisogno di interventi infrastrutturali: viaggiano sulla tratta ogni giorno circa 75.000 passeggeri, soprattutto nella parte urbana, da Piazzale Flaminio a Montebello (dove circolano 188 corse) a cui si aggiunge un carente servizio extraurbano, fino a Viterbo (43 corse, di cui solo 5 al giorno dirette da Roma a Viterbo).

Roma, 30 Aprile 2009

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