Legambiente su blitz a Capocotta e sigilli al Mediterranea
Legambiente esprime massima fiducia nel lavoro della magistratura e si augura che l’attività di controllo vada avanti per far chiarezza e ripristinare la legalità sul litorale romano, da decenni caratterizzato da speculazioni edilizie e abusivismo, oltre che da stabilimenti balneari che continuano a impedire l’accesso al mare. In attesa che si faccia chiarezza sull’intera vicenda, Legambiente sottolinea come, in questi anni, il lavoro e la tutela della duna e della biodiversità, di recupero naturalistico, fruizione sostenibile e educazione ambientale portato avanti dal Mediterranea abbia permesso di valorizzare lo straordinario patrimonio naturalistico dell’area, garantendo a tutti la fruizione della spiaggia e permettendo, tra l’altro, anche il recupero sociale dell’area rendendola più vivibile e fruibile.
Legambiente ricorda che alla fine degli anni Novanta la zona in questione versava in un pessimo stato di degrado con parcheggi abusivi che interessavano anche le dune. Grazie alle attività di presidio e pulizia ad opera di associazioni e cittadini e all’impegno della cooperativa Mediterranea che gestisce il chiosco, l’area dunale ha registrato notevoli segni di miglioramento a partire dalla vegetazione che è tornata ad essere più rigogliosa di prima. Per questo Legambiente chiede trasparenza e chiarezza sull’intera vicenda e finalmente certezze sulla gestione del lido romano, per cui tutte le assegnazioni debbano procedere attraverso gare trasparenti per l’assegnazione delle concessioni che premino le gestioni virtuose. Contro questo degrado il circolo locale di Legambiente, che ha sede presso il chiosco del Mediterranea (Legambiente precisa che non gestisce né partecipa al chiosco), si è sempre battuto impegnandosi in questi anni per la tutela del litorale libero dal cemento, per la spinta a modelli virtuosi della spiaggia e nella denuncia del devastante “lungomuro” di Ostia che impedisce non solo la visione, ma persino l’accesso al mare.
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