Legambiente presenta i dati del ciclo dei rifiuti a Roma e il progetto per la sua RiEvoluzione
Ambiente al Centro verso la Roma che vogliamo: Legambiente presenta i dati del ciclo dei rifiuti a Roma e il progetto per la sua RiEvoluzione, attraverso il MANIFESTO PER COSTRUIRE UN’IDEA DI FUTURO DELLA CAPITALE
Nella capitale prodotti nel 2019 1.688.345 tonnellate di rifiuti, 921.892 t di indifferenziata, percentuale di differenziata in crescita impercettibile al 45,4% secondo dati Ama (46,9 da calcolo Ispra)
“Il quadro complessivo della gestione dei rifiuti a Roma, in questi anni, è un vero fallimento”
Tra i municipi, il IX è il più riciclone con il 69,5% di differenziata perché la raccolta porta a porta è al 87% delle utenze, il peggiore il V Municipio con il 35,7% dove ci sono solo cassonetti
“Pubblichiamo il progetto per trasformare il disastro della Capitale in una chiave di sviluppo ambientale, perché il prossimo governo romano sia fatto da persone capaci, competenti e appassionate e parta da questa proposta: 6 pilastri per la RiEvoluzione e via gli ecomostri per fare spazio all’economia circolare”
6 PILASTRI del progetto di Legambiente per la RiEvoluzione del ciclo dei Rifiuti a Roma
1 – Estensione del Porta a Porta al 100% delle utenze domestiche
2 – Costruzione di una rete di almeno 50 Isole Ecologiche per raggiungere il rapporto di una ogni 50.000 cittadini, tutte dotate di centri di riuso
3 – Aumento della Differenziata al 70%
4 – Attuazione della Tariffa puntuale per le utenze
5 – Obiettivo di RIDUZIONE del 5% dei rifiuti totali prodotti
6 – Realizzazione di Impianti di Biodigestione Anaerobica per 400.000 tonnellate/anno di frazione organica
Si è svolto oggi l’appuntamento “Ambiente al Centro con l’Economia Circolare, verso la Roma che vogliamo” il terzo incontro della settimana dell’Ecoforum dell’associazione del cigno verde dove sono stati presentati i numeri della raccolta dei rifiuti a Roma e il progetto dell’associazione per il futuro sostenibile della Capitale.
A Roma, secondo i dati Ama, nel 2019 sono stati prodotti 1.688.345 tonnellate di rifiuti urbani totali, 921.892 tonnellate di indifferenziata, e la percentuale di differenziata cresce in maniera impercettibile al 45,4% (46,9 dato Ispra per diversità di calcolo). Tra i 15 municipi romani, è il IX il più riciclone con il 69,5% di differenziata perché la raccolta porta a porta è al 87% delle utenze, seguito dal X al 64,5% con estensione del PaP al 70% delle utenze; il peggiore è il V Municipio con il 35,7% proprio perché ci sono solo cassonetti e niente raccolta PaP.
“Il quadro complessivo della gestione dei rifiuti di Roma in questi anni è un vero fallimento, con tutti i numeri che continuano a confermarlo – dichiara Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio – è sostanzialmente ferma l’avanzata della differenziata, si torna ai cassonetti invece di aumentare la diffusione del porta a porta, non ci sono isole ecologiche in più e neanche un grammo di rifiuti romani viene gestito in impianti di Roma, perchè Roma non ha nessun impianto. Insieme a un’ampia rete di associazioni e cittadini, oggi però mettiamo in campo un progetto in sei pilastri che in uno scenario triennale, può trasformare il disastro romano in una chiave di sviluppo ambientale, diffuso, economico e sostenibile. Vogliamo che il prossimo governo romano sia fatto da persone capaci, competenti e appassionate, non da persone e politiche improvvisate, e parta da questa proposta: l’estensione del porta a porta a tutte le utenze domestiche, 50 isole ecologiche dotate di centri di riuso, differenziata al 70%, tariffazione puntuale, riduzione del 5% dei rifiuti prodotti e costruzione di una rete capillare di impianti a partire da quelli necessari per la biodigestione anaerobica di 400.000 tonnellate annue di organico. Questa è la strada da percorrere per la trasformazione virtuosa del ciclo dei rifiuti. Mettiamo in campo la nostra visione di città, invitiamo tutti all’adesione al manifesto, costruito insieme ad una rete di soggetti, associazioni e cittadini, sono già tante le sottoscrizioni ed è importante essere ancora di più, per la RiEvoluzione della Capitale”.
Insieme ai 6 pilastri, l’associazione propone nel progetto anche una serie di aree dove poter inserire impianti dell’economia circolare, partendo da un nuovo concetto di rigenerazione urbana in grado di essere volano di sviluppo, bellezza e lavoro: l’ecomostro dell’ex Penicellina sulla Tiburtina e quello del residence Bravetta, il palazzo “spogliato” di Via Tallone e l’ex oleificio arrugginito della Magliana. Così come una nuova vita per i centri Ama di Rocca Cencia e Salario.
“Vogliamo porre le basi anche per l’individuazione di aree dove costruire una moderna rete impiantistica e non follie come la possibile nuova discarica di Malagrotta. La fase industriale del ciclo deve essere costruita e, come i 32 depuratori di reflui fognari romani, deve essere diffusa, capillare e accolta positivamente; può essere poi la chiave della rigenerazione urbana e di nuovo lavoro green perchè tutto ciò va fatto in contesti degradati dove, costruire impianti moderni significa riqualificare quadranti urbani: via gli ecomostri per fare spazio agli impianti dell’economia circolare”
All’incontro che si è svolto in diretta TV su Rete Oro e sui canali social, hanno preso parte STEFANO CIAFANI presidente nazionale di Legambiente, MAURIZIO GUBBIOTTI presidente RomaNatura e CRISTIANA AVENALI responsabile contratti Fiume e piccoli Comuni Regione Lazio; sono intervenuti poi MARIA TERESA CIPOLLONE Comitato Valle Galeria Libera, AGOSTINO RE REBAUDENGO presidente Asja Ambiente Italia, VALERIO PAOLINI CNR, ENZO FAVOINO Zero Waste Europe, CRISTINA COSTARELLI vicepresidente Associazione Nazionale Presidi Lazio, CLAUDIA BRUNORI Enea responsabile divisione uso efficiente delle risorse e chiusura dei cicli.
Ufficio – 0685358051 – stampa@legambientelazio.it
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