Legambiente ammessa come parte civile nel processo per il disastro ambientale sul Lago di Bracciano
Legambiente ammessa come parte civile nel processo per il disastro ambientale sul Lago di Bracciano nel 2017, per l’abbassamento del livello del lago
In sede di udienza preliminare del processo, relativo all’abbassamento del livello del lago di Bracciano del 2017, conseguenza delle captazioni del gestore del servizio idrico, Legambiente Lazio è stata ammessa come parte civile.
“Grazie al lavoro del nostro Centro di Azione Giuridica, saremo parte civile nel processo per il disastro ambientale del Lago di Bracciano – commenta Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio – continuando a stare al fianco di un territorio che si è ritrovato in una situazione inimmaginabile, perdendo molta della biodiversità dell’area lacustre con l’abbassamento di quasi due metri del livello del lago. Mentre una delle stagioni meno piovose di sempre, non garantiva il riempimento delle riserve idriche che captate dalle aree interne portano l’acqua alla Capitale, invece di affrontare velocemente il grave problema delle condutture colabrodo con dispersione oltre il 40%, il gestore riempiva il flusso degli acquedotti romani svuotando il Lago, con le conseguenze incredibili che abbiamo poi conosciuto, in un’estate durante la quale il lago sembrava scomparire pian piano”.
Legambiente parteciperà quindi al processo che parte questi giorni e che vedrà imputati membri dell’allora consiglio di amministrazione di Acea e alcuni privati. L’atto di costituzione per l’associazione ambientalista è stato predisposto dall’avv. Marina Cenciotti membro del CEAG (Centro di Azione Giuridica) di Legambiente Lazio e l’avv. Diego Aravini presidente del CEAG che seguiranno il processo.
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