Le vittime chiedono giustizia
La Chiesa Cattolica Irlandese ha coperto abusi contro centinaia di bambini commessi dai suoi sacerdoti, durante gli ultimi decenni. Dublino: «Le investigazioni sugli abusi sessuali commessi contro i bambini dai padri cattolici in Irlanda dovrebbero essere ampliati a tutti i paesi», così ha richiesto una delle vittime dopo la presentazione di un resoconto che condanna l’Arcidiocesi di Dublino. Da alcuni anni, questa storia è descritta come l’Olocausto irlandese. Il documento, di più di 700 pagine, denuncia le gerarchie cattoliche e accusa, principalmente, quattro arcivescovi per non aver denunciato alla polizia d’esser a conoscenza degli abusi sessuali commessi, a partire dagli anni ‘60. La commissione ha divulgato il caso di un sacerdote, che ha ammesso di aver abusato sessualmente di 100 bambini e di un altro, che ha riconosciuto di aver commesso abusi, in media, una volta ogni 15 giorni durante il suo ministero, che durò più di 25 anni. Il ministro irlandese della giustizia Dermot Aher ha manifestato la sua «collera e ripugnanza». La conclusione di quest’investigazione, apparsa sei mesi dopo un altro resoconto, ha terrorizzato l’Irlanda nel mese di maggio, rivelando decenni di abusi sessuali, a partire addirittura dagli anni ‘30, in istituzioni per bambini dirette dalla chiesa Cattolica. L’Arcivescovo di Dublino, Diarmuid Martin, ha chiesto scusa per la copertura degli abusi sessuali commessi dai padri cattolici contro i bambini nella sua arcidiocesi. «Offro ad ognuna delle vittime le mie scuse, il mio peso e la mia vergogna per l’accaduto, ho la coscienza che nessuna parola o perdono sarà mai sufficiente, quello che è accaduto è un’offesa a Dio e un affronto al Sacerdozio».
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