Le Terme nell’antica Roma
Le terme romane trassero la loro origine dalla fusione del ginnasio greco con il bagno a vapore egizio. I reperti archeologici nel delta del Nilo formati da due locali circolari dimostrano che l’Egitto, già dai tempi di Tolomeo (periodo precedente al laconium romano) realizzò complessi di tipo termale. Nell’antica Grecia il bagno assunse un carattere sociale con il ginnasio greco, composto da una palestra, da un bagno e da un’esedra dove i filosofi dissertavano con i loro discepoli. I giovani facevano prima esercizi fisici nella palestra e poi un’abluzione di acqua calda. Raggiunta una piena distensione, passavano nella esedra per ricevere l’educazione dello spirito. Nel 200 a.C. i bagni (balneum) erano molto frequentati dai romani.
Nel 25 a.C. l’Imperatore Agrippa realizzò le prime terme.
Nel periodo successivo gli Imperatori romani fecero a gara per superare i loro predecessori con Terme sempre più grandiose: in particolare Nerone nel 65 d.C., Tito nell’81 d.C., Domiziano nel 95 d.C., Commodo nel 185 d.C., Caracalla nel 217 d.C., Diocleziano nel 302 d.C. e Costantino nel 315 d.C..
Le tariffe di ingresso alle terme venivano tenute molto basse, per assicurare la loro popolarità.
Ovunque nell’Impero sorsero Terme, dalle sabbie del deserto alle Alpi.
Alcune Terme erano tanto grandi da poter contenere 6.000 persone.
Si svilupparono i primi centri ricreativi polifunzionali.
La maggior parte delle terme includeva centri sportivi, piscine, parchi, librerie, piccoli teatri per ascoltare poesia e musica, sala per le feste, ristoranti e locande per dormire. Una città nella città. Ogni centro termale offriva attrazioni specifiche: un paesaggio particolare, una magnifica libreria, un centro sportivo di alto livello, anche se i bagni rimanevano sempre l’attrazione principale. Talvolta uomini e donne prendevano i bagni insieme, ma tale usanza variava da periodo a periodo e da zona a zona: a Pompei ad esempio uomini e donne prendevano i bagni separatamente.
Un pomeriggio alle terme
Le terme aprivano a mezzogiorno, prima del pasto principale. I cittadini romani terminavano il lavoro nelle prime ore del pomeriggio e si recavano alle terme. Iniziavano con ginnastica in palestra, o attività sportiva in un campo esterno, dove svolgevano giochi utilizzando piccole palle in cuoio, o gare di lotta. Dopo l’attività fisica si recavano ai bagni attraverso tre stanze, partendo da quella con l’acqua più tiepida fino a quella con l’acqua più calda. Il percorso prevedeva: un’ora nel tepidarium, la stanza più grande e lussuosa delle terme, ove ci si ungeva con oli, sosta nelle stanze più piccole del calidarium, situate sui lati della sala da bagno principale, poi un passaggio nella stanza laconicum, riscaldata con aria secca ad altissima temperatura; massaggi e pulizia del corpo, prima di fare una nuotata nella piscina del frigidarium. Intrattenimento nella altre aree delle terme a leggere o a partecipare ad attività ricreative.
Le strutture
Le terme venivano alimentate da grandi acquedotti, di cui restano notevoli rovine in tutto il mondo romano. L’ aria calda, circolava nei canali interni ai muri e nei vespai dei pavimenti distribuendo il calore in modo uniforme.
L’abbandono delle terme
I mutati costumi, l’eccessivo costo e la scarsa manutenzione, in tarda epoca cristiana, portarono a non frequentare le terme; la chiusura delle terme arrivò definitivamente con la distruzione degli acquedotti da parte dei barbari.
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