LE STUDENTESSE AFGHANE PROTAGONISTE DI IN UN EVENTO
LE STUDENTESSE AFGHANE RIFUGIATE A ROMA PROTAGONISTE DI IN UN EVENTO PRODOTTO DA QUARTIERI DELL’ARTE E FORIAN METATEATRO
20 settembre 2023 h 19,00 – Valle di Celleno
LA SCUOLA DI HERAT IN ESILIO – STORIA DI UNA RICOSTITUZIONE
Drammaturgia di Mara Matta e Anna Paola Vellaccio
Con contributi da autori vari afghani contemporanei
E la partecipazione delle studentesse afghane arrivate a Roma grazie al corridoio universitario creato da “La Sapienza” Università di Roma e sostenuto dai volontari del corso di laurea in “Global Humanities”, coordinato dalla Prof.ssa Mara Matta.
Scaturito da un laboratorio con l’attrice Anna Paola Vellaccio, lo spettacolo della Scuola di Herat in Esilio, fondata e coordinata da Morteza Khaleghi, è stato presentato come primo studio al festival Monte Sacro di Mattinata in Puglia. Il 20 settembre a Celleno (VT) sarà in scena il secondo studio, con la partecipazione di molte artiste e studentesse afghane sfuggite al regime talebano, ora in Italia per proseguire gli studi universitari e realizzare quei progetti e sogni che in parte restano sepolti in Afghanistan e in parte sono arrivati fin qui, pronti a germogliare e fiorire.
Nate dopo la caduta del primo regime talebano e cresciute con una, seppur debole, forma democratica – che stava ricostruendo, o costruendo ex novo, un sistema di diritti e leggi a tutela e sostegno delle donne – le giovani afghane si sono trovate, nel giro di una notte, a dover seppellire i loro sogni, i loro progetti, la loro arte, la possibilità di studiare, di lavorare, o semplicemente di uscire di casa. Sulla loro vita è calato un velo nero, materializzato dalla rinnovata imposizione del burqa. La loro testimonianza, la loro protesta, prende qui una forma artistica, svelando il profondo animo poetico afghano e l’immensa ricchezza che ne scaturisce.
«Questo è un dono per tutti noi. – dichiara Anna Paola Vellaccio – Oggi sembra che la comunità internazionale abbia accettato che il destino delle donne e degli uomini afghani sia di dover sottostare al brutale regime talebano che calpesta impunito tutti i diritti umani. Il “Ministero del Vizio e della Virtù”, negli ultimi ventiquattro mesi, ha cancellato un pezzetto alla volta le afghane dal tessuto civile e sociale della nazione. Escluse dall’istruzione post-elementare e dalla gran parte dei lavori, le donne sono ormai “imprigionate” in uno spazio domestico nel quale, comunque, non hanno diritti. “Il Paese peggiore per nascere donna”. Da troppi decenni l’Afghanistan è legato a questa definizione euripidea. Herat, detta anche “la città dei poeti”, è tra le città del Paese con il più alto tasso di femminicidi e suicidi.»
Il Festival Quartieri dell’Arte è promotore di questo progetto e co-produttore insieme al Florian Metateatro di Pescara.
Biglietti: 10 € | Ridotto 7 € (under 26 / over 65 / studenti) | Cortesia 5 €
www.quartieridellarte.it
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