Le Sevillanas, danze popolari del folklore andaluso
Le Sevillanas affondano le loro radici nella Spagna del sec. XVI e fanno parte del vasto panorama della Danza Spagnola come il Flamenco, il Fandango, il Bolero e altri. Durante il regno de los Reyes Catòlicos, Ferdinando II d’Aragona e Isabella I di Castiglia, erano in uso le Seguidillas, danze di origine manchega. Infatti Miguel De Cervantes nella novella La Gitanilla, racconta che la protagonista, una ragazza gitana di nome Preciosa, danza Las Seguidillas manchegas chiedendo soldi per le strade di Madrid. Nel XVIII sec., tali danze, influenzate dal ricco folklore e dalle tradizioni andaluse, in particolare a Sevilla, andarono modificandosi divenendo Las Sevillanas, balli popolari aperti a tutte le classi sociali. Tuttora è così: ogni genere di persona le pratica, al di là dell’età e del ceto sociale. Storicamente parlando, le Sevillanas avevano il compito ben preciso di far socializzare la gente durante le feste popolari e, per i giovani, erano occasione di ricerca dell’anima gemella, dando anche l’opportunità alla famiglia della ragazza o del ragazzo di osservarne qualità e difetti. Non a caso le Sevillanas rappresentano un corteggiamento, la loro coreografia si articola in quattro Coplas (strofe), ciascuna strutturata in diversi movimenti caratteristici: el paso cruzado, la pasada, el careo, el passeillo, la vuelta, el cojito e el taconeo. Le quattro strofe, intervallate dal battito delle mani dei danzatori, sono eseguite da un Cantaore e solitamente accompagnate dalla chitarra, a volte dal tamburello o dal flauto, al ritmo di ¾. Si danzano a coppie, mentre musica, parole e movimento raccontano una storia d’amore.
– La prima Copla rappresenta l’incontro fra il cavaliere che sfoggia tutta la sua mascolinità e la dama che mostra il suo fascino ma senza esagerare troppo, con civetteria e discrezione allo stesso tempo. Nella pasada, ripetuta più volte, volge le spalle al cavaliere per apparire più riservata.
– La seconda strofa simboleggia un approccio più diretto tra i partner che ora si conoscono meglio. Termina raffigurando un intenso abbraccio.
– Nella terza parte c’è una lite amorosa. Questa Copla è l’unica delle quattro che include nei passi el zapateo, il battere dei piedi al suolo con accentuato rumore ritmico, rappresentando dispetto, stizza e provocazione.
– Nella quarta ed ultima parte c’è la conquista reciproca e definitiva dei due innamorati, con lieto fine della storia.
Pur mantenendo uno schema fisso di movenze, le Sevillanas , con la loro essenza popolare, non richiedono una precisione assoluta nell’esecuzione dei passi ma occorrono, senza dubbio, sensualità e armonia nei movimenti di tutto il corpo; oserei dire che la loro bellezza dipende molto dalla espressività e dalla gestualità di chi la esegue. Tuttavia le Sevillanas non sono soltanto di natura amorosa, hanno diversi stili a seconda della scuola o della regione e si distinguono per il loro diverso utilizzo. Si conoscono, infatti, Las Sevillanas Rocieras dal tema religioso, legate alla festa della Madonna del Rocio, Las Sevillanas Corrarelas danzate nei cortili, nei pati delle abitazioni e ancora, Las Sevillanas Boleras, così chiamate perché influenzate dalla Escuela Bolera che le associa alla danza classica. I vari temi e stili sono comunque accomunati da grazia, vivacità e dinamismo. Le Sevillanas costituiscono una parte importante della cultura spagnola, tanto che i loro passi vengono appresi sin da bambini. Si praticano durante tutto l’anno in circoli privati e nelle discoteche, ma il culmine della gioia di ballarle si raggiunge durante La Feria de Abril che, come si può ben capire, si tiene ogni anno nel mese di aprile e ha luogo più o meno in ogni angolo della Spagna. Tuttavia quella di Sevilla è la più famosa e grande in fatto di partecipazione e di richiamo turistico. Inizia due settimane circa dopo Pasqua, alla mezzanotte del Lunedì, con El Alumbrao, l’accensione di migliaia di lampade e lampioni in tutta la città e termina alla mezzanotte della Domenica successiva con spettacolari fuochi d’artificio. Per l’occasione vengono installate circa mille ‘casette’ di legno i cui proprietari sono, per la maggior parte, famiglie, gruppi di amici, imprese, partiti politici, associazioni ecc. Lì, per una settimana, su pavimenti di assi di legno, si ballano le Sevillanas fino a sazietà, di giorno e di notte. La motivazione principale per partecipare alla Feria de Abril è quella di divertirsi ballando, ballando, ballando ma anche godere dell’amicizia e della cordialità della gente e, non ultima, come accadeva un tempo… fare incontri interessanti. Il tutto gustando appetitose fritture di pesce vendute in cartocci di carta, e bevendo Manzanilla, tipico vino dolcetto delle terre all’estremo sud della Spagna, ricavato da uve maturate sulle dune calcaree della costa atlantica.
L’atmosfera che si respira durante quei sette giorni di primavera è travolgente. Donne e uomini arrivano alla Feria su carrozze o cavalcando cavalli agghindati per l’occasione. Le ragazze, le belle donne sevillane manifestano tutto il loro fascino, accentuato dalla vivacità dei tipici vestiti a balze coloratissimi, dagli scialli ricamati annodati sulle spalle nude, dai fiori che adornano le loro capigliature e dall’indispensabile, inseparabile Abanico, il ventaglio, quel delizioso complemento di seduzione che loro sanno usare magistralmente con grazia e stile.
Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?
Scrivi un commento