Le scuole di Rieti si uniscono al programma già presente a Taranto per conseguire il titolo di “Esperti digitali”
IBM P-TECH, le scuole di Rieti si uniscono al programma già presente a Taranto per conseguire il titolo di “Esperti digitali”
Attivo in Italia dal 2019, il progetto ha l’obiettivo di contribuire a creare le nuove competenze professionali richieste dal mercato. Intelligenza artificiale, diagnostica computerizzata, mindfulness, teamwork e project management: queste le materie per gli studenti.
Tra i partner anche Intesa Sanpaolo, Enel e Sistemi Informativi.
Rieti, 25 ottobre 2021 – Quattro scuole superiori di Rieti si uniscono al primo anno del programma “P-TECH Esperti Digitali”, avviato da IBM in Italia il 21 novembre 2019 in collaborazione con partner pubblici e privati. Salgono così a 530 gli studenti che, tra Taranto e Rieti, affronteranno il primo, secondo e terzo anno del programma.
L’obiettivo di questo modello formativo, in linea con le priorità e i piani del Ministero dell’Istruzione, è quello di creare un legame più stretto tra la scuola secondaria, l’università e l’ecosistema industriale per promuovere le nuove competenze professionali richieste oggi dal mercato.
Lo skill gap, secondo il World Manufacturing Forum, potrebbe costare all’Italia lo 0,6% del Pil ogni anno e, considerando il peso crescente dell’intelligenza artificiale, del cloud e delle tecnologie che si evolveranno insieme ad esse, il costo potrebbe addirittura aumentare nei prossimi anni. Le competenze STEM sono fondamentali per guidare la transizione verde e digitale del Paese, così come indicato dal PNRR. Si stima, infatti, che nei prossimi 10 anni le occupazioni in questo campo cresceranno due volte più velocemente delle altre e offriranno maggiori opportunità di carriera e di guadagno. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha riconosciuto la necessità di migliorare l’istruzione e l’aggiornamento delle competenze, sviluppando un nuovo paradigma intorno alle competenze STEM che miri a superare i preconcetti e i pregiudizi sociali creando una mentalità scientifica per migliorare le prospettive di vita professionale e di carriera.
“La tecnologia sta trasformando il mondo del lavoro, un impatto che sarà ancora più significativo nel prossimo futuro.” Dichiara Claudio Di Berardino, assessore al Lavoro, Scuola e Formazione della Regione Lazio, che continua “È dunque fondamentale che i giovani acquisiscano quelle competenze utili per lavorare con la tecnologia e per non rimanere esclusi non solo dal mondo lavorativo, ma anche da quello civile e sociale. Per questo condividiamo il percorso P-TECH che IBM ha avviato anche nella nostra regione e che contribuisce all’offerta di percorsi formativi di qualità attraverso i quali gli studenti possono prepararsi meglio all’era tecnologica che stiamo vivendo, con un elevato grado di occupabilità. In definitiva questo progetto è coerente con il patto per le nuove competenze sottoscritto qualche mese fa con le parti sociali.”
Il programma P-TECH è presente in 28 paesi del mondo e queste nuove scuole di Rieti contribuiscono all’impegno recentemente annunciato da IBM di contribuire a formare 30 milioni di persone entro il 2030.
“Il programma P-TECH – afferma Stefano Rebattoni, amministratore delegato di IBM Italia – risponde a una delle più grandi esigenze del nostro Paese: colmare lo skill gap facendo leva sulla sinergia pubblico-privata. L’impatto indotto dallo sviluppo delle tecnologie come l’intelligenza artificiale e la blockchain deve essere gestito in modo responsabile e inclusivo, promuovendo una preparazione più in linea con le esigenze delle imprese. Non è un caso, infatti, che il PNRR sia partito proprio dall’Istruzione. Espandere l’accesso alle competenze digitali e alle opportunità di lavoro in modo che più persone, indipendentemente dal background, possano trarre vantaggio dall’economia digitale è uno dei pilastri su cui costruire un’agenda e una visione di lungo termine per il nostro Paese più pronto al futuro”.
I nuovi attori del progetto, in linea con l’esigenza di una formazione sinergica tra pubblico e privati, sono l’Università Sapienza, l’Assessorato alla Formazione e al Lavoro della Regione Lazio, la Confindustria di Rieti e Sistemi Informativi che si uniscono il Politecnico di Bari, all’Assessorato alla Formazione e al Lavoro della Regione Puglia, Intesa Sanpaolo, Enel, alle aziende del Gruppo Angel, all’Associazione dell’Ordine degli Ingegneri di Taranto e la Confindustria Taranto, che hanno partecipato al programma fin dalla sua partenza in Italia.
Tutte le istituzioni pubbliche e private si sono impegnate a fornire un sostegno individuale e a lungo termine agli studenti dell’I.I.S.S. “Maria Pia”, I.I.S.S. “Pacinotti”, I.I.S.S. “Righi”, del Liceo “Battaglini”, ITCS “Pitagora”, Liceo “Archita” e Liceo Moscati per Taranto e IIS “Luigi di Savoia”, IIS “Carlo Jucci”, I.I.S. “Statista Aldo Moro”, I.I.S. “Celestino Rosatelli” che hanno aderito all’iniziativa.
Gli studenti potranno frequentare le lezioni in presenza e, se la situazione pandemica lo richiedesse, in remoto tramite videoconferenza, dato che il programma è stato strutturato fin dall’inizio per essere seguito in entrambe le modalità.
Alla fine dei primi tre anni di scuola superiore, gli studenti di P-Tech potranno continuare la loro formazione all’Università associata al progetto senza la necessità di fare i test d’ingresso e, inoltre, potranno sfruttare i crediti formativi con cui accelerare i tre anni accademici. L’obiettivo è la laurea in Ingegneria Informatica chiamata “P-Tech Digital Experts”.
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