Le “Sanguisughe” nutrono le anime musicali del sabato sera
Un 25 gennaio tra impegno civile, fantasia e tanta musica per la Roma dei 30-40enni che, dopo una lunga settimana lavorativa, cercano di nutrire anche l’anima tra gli eventi culturali cittadini.
Il sabato notte è stato rinfrescato dall’allegra presenza dei “The Leeches”, in quel dell’Alvarado di via Attilio Mori al Pigneto, nuovo locale che ospita eventi live di quel certo indie rock italiano.
Queste “sanguisughe” del rock sono tra coloro dei pochi che in Italia portano avanti quel genere un po’ trascurato che è il punk, emuli e trascendentalmente influenzati da capisaldi sacri come Ramones, Exploited, Sex Pistols, Poison Idea.
Nati come band, in quel di Cantù nel 2002, sulle sponde del lago di Como, The Leeches sono tutt’altro che lo specchio di immote acque, ma piccoli turbini in movimento nel mondo dell’indie nostrana.
Per la serata hanno presentato il loro ultimo album targato 2013, “Underwater”, un’immersione in tredici pezzi in accordi sfrenati, testi dissacranti, velocissimi tempi di batteria, sfuriate di chitarre.
Freddy, Massi, Messicano e Fabrizio, ben indiavolati e convinti di questo sound graffiante, conquistano la platea romana che perfettamente in sincrono con la band si integra nel pogare insieme alle performance del chitarrista.
La città li incontra reduci da una tourneé europea e li bypassa per altre date al nord.
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