Le recensioni di Natale Sciara: HUR di Luigi Gentilini, un ospedale italiano sul Lago Vittoria
La vita è fatta di coincidenze, e debbo dire che l’incontro con il chirurgo oncologo Luigi Gentilini è avvenuto in un momento particolare della mia vita, e cioè poco tempo dopo aver subito un intervento chirurgico. È per questo motivo che ho letto con maggiore interesse il suo libro dal titolo “HUR- un ospedale italiano sul lago Vittoria” Ed. Il Ponte.
La medicina in generale ha dato un notevole contributo alla letteratura moderna, basti pensare ad Anton Čechov, Louis Ferdinand Céline, Axel Munthe, e poi ancora Mario Tobino nel campo della psichiatria.
Questo di Gentilini, il suo quarto libro, è sostanzialmente autobiografico, anche se scritto in terza persona per pudore dell’io; è un libro composito, formato da diversi elementi, ad iniziare dalla narrazione delle memorie, come pure pagine diaristiche datate, schede biografiche di compagni che hanno incrociato il suo cammino, ed anche, infine, testimonianze scritte di altri che mettono in evidenza l’impegno professionale ed umano del Nostro, e una raccolta di foto legate alle sue missioni africane.
È nel dolore e la sofferenza nei quali la vita degli esseri umani sembra esprimere un’istanza profonda e ultima di significato che Luigi ha trovato ogni giorno le motivazioni ideali per impegnarsi febbrilmente nella sua attività di medico-chirurgo, e questo scritto che ripercorre le tappe della sua lunga carriera, vuole essere di esempio e stimolo ad altri a seguirne la strada. Infatti da queste pagine traspira una passione, una volontà, una fiducia nella vita e uno slancio verso l’ avvenire, davvero entusiasmanti.
Quella di Luigi Gentilini è la storia di una vocazione e di un destino che parte da un continente sottosviluppato come quello africano, dove i genitori l’hanno portato, ancora in fasce, e dove ha vissuto i primi venti anni di vita. È nell’esperienza fondamentale in Somalia che vanno ricercate le origini della passione per la medicina che svilupperà in Italia dove ha portato avanti gli studi specifici in diverse università per esplicare la sua attività di chirurgo. Ma il ricordo della terra dove ha trascorso gli anni importanti della sua infanzia, adolescenza, e prima giovinezza, hanno avuto per Luigi Gentilini, un richiamo sentimentale nostalgico ed aggiungerei anche etico, legato alle condizioni di sottosviluppo dell’Africa, tanto da maturare in lui il Progetto della costruzione di un ospedale galleggiante sul lago Vittoria in maniera da portare il servizio ospedaliero ai villaggi di capanne su palafitte lungo le sponde del grande lago.
Il progetto che è in fase di realizzazione, ed è nato dopo cinque missioni umanitarie in quel continente, è denominato MED E MED (Medicina e Mediterraneo). È l’Africa, un continente fanciullo, che ha bisogno di crescere che il Nostro vuole aiutare legato da affettività ed idealità verso esso, ed egli non ha pause nel suo impegno che profonde da persona vitale e dinamica nonostante l’età.
In questo libro c’è l’uomo Gentilini in tutta la sua umanità e sensibilità professionale. Un’opera nata dal desiderio di dare testimonianza di una esperienza di vita e, come ho già accennato, scritto in terza persona proprio per volerci dire che l’io egocentrico ed egoista va superato nella richiesta di un impegno etico che valica ogni soggettivismo. Luigi infatti è un persona modesta tutta dedita al bene del prossimo.
Ma oltre alle descrizioni del mondo della medicina, Luigi ci offre altri motivi letterari, e con essi un’immagine dell’Africa con la sua storia, i suoi aspetti sociali, la varietà delle popolazioni e della cultura, mettendo in risalto anche quelli ambientali, come pure sono descritti momenti poetici legati alla bellezza del paesaggio e della natura lussureggiante, e lo fa con una scrittura concisa, scarna ed essenziale.
Si può scrivere per diversi motivi, uno di questi è voler lasciare memoria di sé, della propria esistenza ritenendola quantomeno singolare. Ma si può scrivere anche per chiarire a se stessi certe istanze che premono in noi. Un libro prezioso questo, singolare e di grande impegno etico-professionale.
Quando a Henry Miller parlavano di crisi del romanzo, diceva che come genere non avrebbe potuto mai tramontare perché ogni essere umano ha una propria singolare vicenda da raccontare, come pure il linguaggio muta nel tempo, e come ogni biografia possiede qualche cosa risalente alla personalità.
Luigi, però, non vuole offrirci un romanzo, bensì la narrazione di una vicenda personale ed esemplare che ci fa riflettere profondamente.
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