Le presunte irregolarità di affidamento diretto ad AET: cui prodest?
È stata presentata dalla nostra portavoce al Senato, Elena Fattori, un’interrogazione sulle presunte irregolarità nella procedura di affidamento diretto del servizio di raccolta dei rifiuti per 12 Comuni dei colli Prenestini e Ciampino. La questione è stata sollevata dal gruppo consiliare 5 Stelle di Ciampino fin dall’inizio, ovvero da Dicembre 2015 quando i portavoce Bartolucci, Checchi e De Sisti presentano una pregiudiziale alla proposta di deliberazione per l’affidamento con il sistema “in house providing”, mettendo in guardia l’amministrazione sulle difficoltà, sui rischi e sulla già dubbia valutazione che aveva portato alla prima proposta di affidamento.
Ciò che maggiormente preoccupa è comprendere quali siano i reali motivi – che al momento ci è dato solo ipotizzare – che hanno spinto il Sindaco Terzulli a procedere senza esitazione su questa strada impervia. Impervia perché il numero di Comuni coinvolti detengono una quota sociale risibile rispetto al valore della gestione e che potrebbero, in caso di mancato rispetto dei pagamenti, creare non poche difficoltà all’azienda, e in secondo luogo perché la normativa è chiara: i requisiti devono sussistere al momento della presentazione della domanda e non costruiti ad hoc successivamente per ovviare le regole, a dimostrazione che l’affidamento diretto è una possibilità solo per quelle situazioni di affidamento già consolidate nel tempo e non modo per bypassare il confronto con la concorrenza ed il mercato così come previsto dal codice degli appalti. Inoltre una cosa curiosa che ci fa pensare è che molti dei comuni ultimamente acquisiti e divenuti per incanto soci, erano precedentemente serviti dalla Lazio Ambiente nella quale ha operato come DG il Sig. Demetrio De Stefano, ex Amministratore delegato proprio della nostra AET che curiosamente si è trovato prima come Aministratore Delegato a firmare gli inviti recapitati a questi comuni per passare al servizio della AET e poi come DG in Lazio Ambiente quando quest’ultima accettava la rescissione anticipata dei contratti con gli stessi.
Quali sarebbero, dunque, i motivi che hanno spinto in questa direzione e soprattutto quali vantaggi hanno i cittadini di Ciampino se AET gestisce la raccolta rifiuti per tutti questi comuni? Che vantaggio hanno i cittadini se AET gestisce un fatturato di oltre 25 milioni di euro l’anno per Comuni che detengono quote in AET inferiori allo 0,1% alcuni dei quali in passato si sono dimostrati anche cattivi pagatori?
Sarebbe stato più logico affidare direttamente al solo Comune di Ciampino lasciando altre piazze al mercato, invece in questo modo dovremmo pensare che l’AET tiene in particolare ai Comuni precedentemente serviti da Lazio Ambiente e che si senta molto la presenza di un certo partito visto che nel CDA per 2/3 sono presenti suoi elementi fidati, indovinate quale partito è?!
Intanto chiediamo al Ministro di fare chiarezza su questa procedura di affidamento colossale, poi forse capiremo i veri motivi, ma una cosa è certa: se il Sindaco Terzulli avesse messo lo stesso impegno per acquisire l’IGDO oggi il nostro comune anziché vantarsi della gestione dei rifiuti di Valmontone avrebbe potuto (ri)costruire un’identità culturale cittadina con l’acquisizione di un complesso immobiliare che racconta la Storia della nostra CIAMPINO!
Lo staff CM5S
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